Regia: Gabriele Mainetti
Gabriele Mainetti torna alla regia dopo il sorprendente Lo Chiamavano Jeeg Robot e torna a parlare di supereroi. Supereroi rigorosamente nostrani e dall'accento romano.
In piena seconda guerra mondiale, in un'Italia devastata dalle bombe e dai nazifascisti, quattro circensi si esibiscono in spettacoli da quattro soldi. Ma i loro trucchi non sono montati a regola d'arte, sono reali: sono quattro persone dotate ciascuna di un dono.
E come in ogni storia di supereroi che si rispetti ci vuole un cattivo: presto fatto, un visionario nazista cercherà di mettere questi superuomini al servizio del fuhrer per permettergli di vincere la guerra.
Freaks Out ha parecchi difetti: in primis le tante, troppe coincidenze, troppe trovate forzate per trarre d'impaccio i protagonisti o per mandare avanti la trama. In secundis l'approfondimento dei personaggi: è decisamente più approfondito l'antagonista rispetto ai quattro eroi. A parte la ragazzina gli altri tre (due in particolare) sono poco più che macchiette. Ed è un peccato perché sono attori di assoluto livello che potevano essere sfruttati meglio.
Infine, a voler proprio fare i pignoli, ho notato qualche discrepanza di tono in un paio di occasioni: c'erano scene molto crude subito dopo accompagnate da una trovata comica fin troppo infantile, che strizzava l'occhio ai bambini.
Nonostante ciò, è un film che mi è piaciuto e mi ha divertito: la storia è interessante e coinvolge; la tematica della diversità da accogliere e non da condannare non è certo nuova, ma è sempre importante trattarla nei film; gli effetti speciali sono ottimi, soprattutto se consideriamo che è una produzione italiana; l'antagonista è un personaggio tremendamente affascinante (anche se l'attore che lo interpreta alterna momenti di ottima recitazione ad altri meno ispirati) ed è talmente approfondito che sembrava quasi fosse lui il vero protagonista; carino l'arco narrativo di Matilde anche se non spicca per originalità; adorabili gli altri tre protagonisti anche se non molto approfonditi.
Ho trovato sfaccettato e intrigante anche il personaggio del "gobbo" che diventa iconico nel giro di un paio di scene.
Infine l'atmosfera del film mi è sembrata perfetta. Sembrava letteralmente un cinecomic, un fumetto che diventa film. Si respirava l'aria caciorona (in senso buono) di un fumetto che si prende poco sul serio, ma che al contempo regala una storia violenta e cruda in alcuni tratti.
Insomma Freaks Out non è un film perfetto ma è un film godibilissimo e che personalmente ho apprezzato. Ma soprattutto è un film che va sostenuto: il futuro del cinema italiano passa anche da qui.
"Buonasera, stronzi".
Giudizio complessivo: 7
Buona visione,
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