Autore: Walter Veltroni
Siamo al terzo capitolo nella saga del Commissario Buonvino, scritta da Walter Veltroni, per Marsilio.
Siamo sempre nel commissariato di Villa Borghese e questa volta Buonvino dovrà vedersela con la sua eterna fobia per i rettili. Questa volta il cadavere, decapitato, si trova nella teca della grande anaconda verde, al rettilario del Bioparco.
Come sempre i fatti del nuovo episodio cominciano dove si erano fermati i precedenti, Assassinio a Villa Borghese e Buonvino e il caso del bambino scomparso.
Come al solito sono gialli brevi e che si leggono a una velocità estrema, in una giornata su e giù dai mezzi sono riuscita a finire questo nuovo capitolo della storia. Brevi e senza impegno ma non per questo meno belli di altri. Non sono capolavori e hanno dei difetti: quando li si legge si ha sempre la sensazione di aver già visto quello che si sta leggendo, ma si leggono bene e hanno sempre il pregio di farmi uscire dal buco nero della non-lettura.
Eccolo, il cadavere. O quello che ne restava. Si trovava nel posto più strano che potessero immaginare. Non schiacciato dalla zama di un elefante, non sbranato da un leone o calpestato da un ippopotamo. No. Era nel rettilario. Più precisamente nella teca dove d'abitudine stazionava l'anaconda verde del Sud America, un bestione lungo sei metri
Mi piace che piano piano i personaggi comincino ad avere una vita propria sempre più delineata, e in questo nuovo capitolo sono proprio i legami personali ad essere i padroni della trama.
Sono libri per chi ama libri leggeri, con un po' di mistero, e brevi; sono leggibili indipendentemente dagli altri anche perchè chi è chi viene sempre un po' spiegato. Come sempre le copertine sono magnifiche.
Qui il libro
Buona lettura,
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