Diciamocelo francamente, quando vuole, il cinema horror orientale spacca dibbrutto. E Shutter, film thailandese del 2004 diretto dall’impronunciabile Banjong Pisanthanakun ne è un chiaro esempio.
Dopo Rebibbia Quarantine, la serie animata e autoprodotta durante il lockdown, il fumettista Michele Rech, in arte Zerocalcare, torna all'animazione ma stavolta con il supporto del colosso dell'intrattenimento Netflix.
Dopo le doppiette La Casa dei 1000 Corpi – La Casa del Diavolo e Halloween The Beginning – Halloween II, Rob Zombie decide che è arrivato il momento di smetterla di beccarsi consensi e ci regala il suo lavoro più deludente: Le Streghe di Salem, che poi sarebbe la traduzione italica del più sensato The Lords Of Salem.
Prima di iniziare a parlare di C'era Due Volte è giusto fare delle premesse: la recensione avrà in fondo una sezione spoiler, non mettetevi a leggere questo libro se prima non avete letto Il Manoscritto, non mettetevi a leggere Thilliez se cercate qualcosa a cui prestare poca attenzione.
Festeggiando in questi giorni il compleanno di uno dei registi più influenti dei nostri tempi, ossia Martin Scorsese, torna subito alla mente uno dei suoi capolavori più sottovalutati.
Samurai Cop è un action movie (trash di quelli potenti) del 1991 diretto da Amir Shervan e con protagonisti Matt Hannon, Mark Frazer, Gerald Okamura, Robert Z'Dar e Jannis Farley.
Fino a poco tempo fa, non solo non avevo mai letto nulla di Sebastian Fitzek (strano, vista la mia predilezione verso il genere), ma non avevo mai neppure sentito parlare di lui (fatto ancora più strano).
Ci sono quei film che, quando ne senti parlare, fanno scattare in te quell’incomprensibile (o forse no) voglia di mettergli le mani sopra, vuoi per un titolo stuzzicante, vuoi per una locandina promettente, oppure per una storia a dir poco accattivante.
~ Avevamo scelto quel simbolo perché il fuoco eliminava l'erba cattiva, esattamente come loro che dovevano preservare la Terra da quelli come noi. " La vostra esistenza rende la Terra marcia" ~
Nonostante abbia già all’attivo quasi una decina di libri scritti, e goda di buona considerazione tra gli appassionati del genere, fino a poco tempo fa avevo letto soltanto La Psichiatra tra i lavori scritti da Wulf Dorn.
Dopo aver apprezzato sia V/H/S che V/H/S/2, ed essere rimasto fortemente deluso da V/H/S Viral, speravo che la saga antologica si riprendesse con questo quarto capitolo.
Isabel, appassionata dell'occulto, si trasferisce a Shadow City, dove ogni cosa non è mai come appare realmente. Dietro la fitta nebbia, appunto, si nascondono creature misteriose.
Julia Ducournau, dopo avermi convinto a metà con l'ambizioso Raw, ci riprova quest’anno con l’altrettanto ambizioso Titane, e il risultato direi che non cambia.
È iniziata ufficialmente la fase 4 del Marvel Cinematic Universe e inizia con un film atipico, particolare, innovativo (rispetto agli altri film MCU quantomeno). In altre parole inizia con Eternals, un film diretto da Chloé Zhao, neo vincitrice dell'oscar alla miglior regia con Nomadland.
What if...? è una serie animata dei Marvel Studios che di puntata in puntata affronta un universo alternativo, un universo in cui qualcosa è andato diversamente rispetto agli eventi che conosciamo dell'MCU.
Premetto che il mio rapporto con M. Night Shyamalan non è mai stato dei più semplici (per usare un eufemismo), per cui non sapevo bene cosa aspettarmi da questo discusso Old (anzi, in realtà credevo di saperlo benissimo).
Endangered Species è un film thriller (ahahahah, scusate se rido) diretto da Michael J. Bassett, con Rebecca Romijn e Philip Winchester. Film disponibile su Prime Video, ma se volete un consiglio, non lo cercate neanche...
Vorrebbe essere aspettata. È piccola, lo sa, ma cresce in fretta. Chissà se Eben avrà pazienza, chissà se crederà ai suoi occhi nel vederla apparire all’improvviso, così diversa.
Davide Artieri è un trentenne laureato in cerca di occupazione. Vive con i genitori ed è single, esponente di una generazione che fatica a trovare posto nel mondo, vittima di una società in crisi che premia furbizia e ignoranza a discapito del talento.
Gabriele Mainetti torna alla regia dopo il sorprendente Lo Chiamavano Jeeg Robot e torna a parlare di supereroi. Supereroi rigorosamente nostrani e dall'accento romano.