Autore: Chiara Lalli, Cecilia Sala
Polvere di Chiara Lalli e Cecilia Sala, esce come libro per Mondadori nel 2021, ma nasce, l’anno prima, come podcast per Huffington Post (segnalo anche l'uscita del podcast Le Ombre di Via Poma di Giacomo Galanti sempre per Huffington).
Polvere è la storia della morte di Marta Russo; Polvere ripercorre per filo e per segno la storia, le incongruenze, le testimonianze assurde, i moventi, gli alibi, le parole dei condannati, l'aria viziata che si respirava nell'Università. Polvere è la storia di un mistero dietro la morte di una ragazza.
Università La Sapienza, 9 maggio 1997. Marta Russo e la sua amica Jolanda Ricci stanno passeggiando nelle viette dell’Ateneo, la lezione è appena finita, è quasi mezzogiorno. Marta cade a terra colpita da un proiettile, Marta morirà in ospedale, Marta ha 22 anni.
Marta è a sinistra. Jolanda, a destra, cammina guardando in terra. Sente un rumore e le sembra di vedere le gambe di Marta piegarsi. Corre, urla: <<Hanno sparato! Hanno sparato!>>
Le testimonianze si rincorrono: persone che ricordano dopo mesi, chi non ricorda affatto, ma soprattutto chi ricorda cose che non hanno mai vissuto. I resoconti dei testimoni, o presunti tali, si accavallano, si intersecano e a volte si smentiscono completamente.
Nel mezzo di questo grande ammasso di parole finiscono due assistenti di filosofia del diritto, accusati grazie al ritrovamento di un granello di polvere (da sparo?) sulla finestra dell’aula assistenti. I due sconteranno i loro anni di carcere, ma forse le cose non sono andate proprio come ci hanno sempre raccontato.
La storia di Marta Russo è soprattutto una storia di silenzio, silenzio accademico, in cui l'università non ne esce a testa alta: omertà, connivenze, manipolazioni.
La storia di Marta mi ha sempre ricordato la sorte di un'altra ragazza romana, di poco più giovane di Marta e morta esattamente 20 anni e qualche giorno prima di lei; il suo nome era Giorgiana Masi. Quello che accomuna queste due ragazze è la loro morte: un colpo di pistola in un luogo frequentato in cui nessuno ha visto niente.
Il contesto della morte di Giorgiana è diverso, ci troviamo nel 1977 in pieni anni di piombo, ma la loro morte è così vicina, così simile, così silenziosa in mezzo alla vita frenetica: da un lato una manifestazione affollata e dall'altro il caos universitario dell'ora di pranzo.
Tutti sentono ma nessuno vede, noi esseri umani social non possiamo che rimanerne allibiti. Gli occhi digitali sono ovunque: sarebbe successo lo stesso se tuttofosse successo ora, sotto l'occhio sempre acceso delle fotocamere? Forse sì, vediamo senza guardare; è la nostra malattia.
Marta e Giorgiana avrebbero potuto cambiare il mondo, ne sarebbero state in grado, ma qualcuno ha deciso per loro.
Al libro arrivo dopo aver ascoltato il bellissimo podcast, il libro in sé non aggiunge nulla e a volte ci si ritrova davanti a riscrizioni di parti del podcast che però risulta più incisivo perché leggere e sentire direttamente le persone implicate da un altro effetto.
Quale dei due scegliere? Dipende dal vostro gusto personale. Se come me amate i podcast ben fatti allora ascoltatevi Polvere, se all’audio preferite la lettura allora lanciatevi su Polvere-libro. Qualsiasi sia la vostra scelta la storia di Marta va ricordata, SEMPRE.
Qui il libro
Qui i Podcast di Polvere e Le Ombre di Via Poma
Buona lettura-ascolto,
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