Autore: Giosuè Calaciura
Suona il flauto davanti al tramonto, nell'orto di casa per raccontare...
Racconta esperienze nuove, portatrici di emozioni che lo lasciano senza fiato, lo illudono, lo fanno vacillare nel buio della notte, nella nebbia della mente, tra alberi senza orientamento.
Il Gesù di Calaciura ci rappresenta, non si discosta da noi; un bambino discolo, malinconico, curioso e disubbidiente.
Umano, profondamente umano; nulla a che vedere con l'aspetto religioso, col Gesù che si conosce attraverso preghiere, miracoli, icone, ma un adolescente che lascia sola la madre per cercare un padre che da un giorno all'altro abbandona la famiglia senza un saluto, una spiegazione.
Un ragazzo irrequieto, viandante, travolto da sensi di colpa, emozioni estremamente forti, vere, travolgenti quali rabbia, dolore, impazienza, gelosia, confusione e che s'innamora sino a perdere la ragione.
Si entra in una vita concreta composta da grande povertà, battaglie e paure per difendere la propria terra, la propria casa, i pochi strumenti da lavoro tramandati dal padre falegname e la vita dai romani e dai saccheggiatori.
Una scrittura che incanta e culla, una danza sinuosa fatta di dolcissime e delicate parole in grado di far nascere per questo ragazzo un sentimento d'indescrivibile tenerezza.
Un viaggio fatto di avventure, scoperte, crescita Interiore e sentimenti intensi.
Meraviglioso.
Buona lettura,
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