Inseparabili: La Recensione del Film



Regia: David Cronenberg

Siamo tutti libri di sangue. In qualunque punto ci aprano, siamo rossi”, avvertiva Clive Barker nella sua serie dei Books of Blood.

Non serve sbirciare negli incubi innominabili di Lovecraft oppure farsi un cicchetto con le allucinazioni etiliche di Poe: basta guardarsi allo specchio e vedere riflesso il corpo umano; non l’essere, ma l’apparato. L’insieme di muscoli, vene, ossa, carne, nervi e soprattutto gli organi interni: uteri, pancreas, milze, viscere che pulsano. Tutti ingranaggi di un misterioso organismo, l’Uomo e la Donna.

Un occhialuto e gelido studente di medicina, ne ha fatto la sua filosofia di cinema. Signori e signori, stasera parliamo di David Cronenberg, uno dei miei registi preferiti.


La carriera di quest’uomo è una sorta di filosofia della carne e della metamorfosi. Cosa fa in sostanza? Ti dice: “Sì sei anche bello, ma se prendo questa lente d’ingrandimento e vediamo questo brufolone che hai sulle chiappe, tutto rosso e pieno di pus…Questo sei sempre tu, è un prodotto del tuo corpo. Non è fantastico?” La prima decina d’anni il nostro si è dedicato all’esplorazione della Carne declinata in tutte le pulsioni ed escrescenze possibili da Il Demone Sotto La Pelle (1975), fino a La Mosca (1986).


Poi, da bravo anatomopatologo è passato alla mente, alla Psiche e al cambio di personalità. Anche il cervello è un apparato fatto di lobi, i pensieri sono corridoi e dentro di questi partoriamo sogni e allucinazioni, proviamo emozioni, coccoliamo desideri, incubiamo impulsi che trasformiamo in azioni…Cronenberg affila il bisturi e li seziona per noi: per vedere come reagiamo. Fantastico, nevvero?

Inseparabili è il primo film di questa nuova fase. Jeremy Irons si sdoppia nei gemelli monozigoti Beverly ed Elliot Mantle, ginecologi che fin da piccoli dividono tutto, dal successo alle donne. Beverly è il più sensibile (nomen omen), Elliot il leader. Quando nella loro vita entrerà Claire Noveau, donna con l’utero triforcuto, il legame tra i due fratelli entrerà in crisi. Beverly se ne innamora, ma quando lei scopre che sarebbe stata una pedina dei loro giochi scambisti, lo lascia. Lui allora cade in una spirale di alcol e droga che avrà impatti anche sul lavoro: dopo un’operazione andata male perché fatto come un cocco, farà confezionare degli strumenti chirurgici per donne mutanti - roba che sembra fatta per il ginecologo della Regina Alien - scendendo in una spirale di follia, nella quale Elliot lo seguirà, da bravo gemello, finché non si renderà necessario una separazione netta fra i due…


Cominciamo dall’attore: Irons è perfetto, un mostro di recitazione. Copre entrambe le parti usando il linguaggio del corpo, lavora sui dettagli, rendendo i gemelli riconoscibili da sfumature minime. Beverly indossa gli occhiali, ma non sempre: eppure riusciamo a distinguerli. Immenso. La spirale autodistruttiva di Beverly è angosciante, quanto credibile. La scena dell’operazione chirurgica in cui Beverly strafatto combina un patatrac è un incubo al cubo. Un ginecologo da lager spaziale: occhialoni, tutto bardato di rosso acceso, il genere che non ti serve l’anestesia: o svieni direttamente oppure se l’è sniffata tutta lui.


Per quanto riguarda al nostro regista, parte da un romanzo basato su un fatto di cronaca: i gemelli Markus a New York, rispettabili medici vengono incredibilmente (o inspiegabilmente?) trovati morti in un contesto di sporcizia ed abbandono. Cronenberg trova nuova materia per le sue visioni algide che trasferisce anche sulla fotografia, senza rinunciare a delle invenzioni che sono la sua cifra stilistica: la prima volta che Beverly e Claire fanno sesso si legano insieme in un bondage di lacci emostatici, mentre più riconoscibile è l’incubo in cui Claire addenta il cordone ombelicale dei due fratelli per reciderlo.

Irons e Cronenberg faranno ancora un film insieme, quasi complementare a questo Inseparabili. Un film lirico – in tutti i sensi - e struggente come pochi, a mio parere lo zenith delle rispettive carriere, M.Butterfly, di cui prima o poi parlerò. Ma intanto, come scrive la Lucy dei peanuts: the doctor is in…

Buona visita. Scusate, visione. Oppure entrambe.


Trailer



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3 commenti:

  1. Uno dei miei preferiti del mio regista preferito. Una spirale oscura come poche...

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  2. Assolutamente. La collaborazione con Irons secondo me è stato il punto più alto della sua cinematografia

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  3. Vi consiglio Antiviral del 2012, alla regia il figlio di Cronenberg, filmone a cui nulla manca all'altezza del padre.

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