Regia: Otto Bathurst
La leggenda di Robin Hood la conosciamo tutti: l'uomo in calzamaglia che rubava ai ricchi per donare ai poveri. Questa nuova versione in salsa moderna (nel senso che i costumi strizzano l'occhio alla cultura pop) ci racconta la sua genesi: come è diventato il Robin Hood che tutti conosciamo.
I costumi sono un po' lo specchio del film: vorrebbero risultare moderni, sebbene la storia sia ambientata in un ipotetico medioevo, ma il risultato è solo un pasticcio confuso con dei picchi trash davvero notevoli.
La trama di per sé non sarebbe neanche malvagia, il problema è tutto il resto. La messinscena a tratti fa ridere e i dialoghi sono banali e spesso persino nonsense. Perché magari è chiara l'intenzione del personaggio ma le parole che usa suonano strane o magari la reazione è esagerata rispetto al contesto.
Esempio: Fra Tuck rivolgendosi allo sceriffo gli fa presente che sarebbe da buoni cristiani rivolgere l'altra guancia, la risposta dello sceriffo è la seguente: "Ma tu come fai a pregare un Dio che ti ha dato quella faccia?" come a dire, sei brutto come la fame come fai a credere in Dio? Ma cosa c'entra? Ma che reazione è? Ma se proprio non riesci a rispondere in maniera più sibillina ed elegante almeno trova una risposta che non sia "Tu sei brutto quindi non ho motivo di ascoltarti". Ma cosa siamo all'asilo? Mancava solo che Fra Tuck gli rispondesse "Specchio riflesso chi lo dice sa di esserlo".
Per non parlare delle scene fisicamente impossibili alla Fast and Furious del tipo che una carrozza con i cavalli è in grado di sfondare una parete di legno, degli scudi di ferro che sono capaci di spostare delle fiamme e così via.
Anche la scelta dei costumi e delle armi che strizzano l'occhio ai tempi moderni, paga fino a una certo punto. Nel senso che vedere Robin Hood con una giacca di pelle posso ancora concepirlo (anche se a sto punto tanto valeva ambientarlo ai giorni nostri) ma la balestra bazooka o altre trovate simili erano veramente assurde.
Il film avrebbe anche delle scene action ben coreografate nel loro delirio post moderno, ma tutto il resto a me personalmente ha annoiato a lungo andare.
Le uniche cose che salvo sono la recitazione degli attori (nel cast troviamo ad esempio Jamie Foxx e Taron Egerton) e la tendenza del film a prendersi poco sul serio. Infatti il film ha il giusto tono "cazzone", passatemi il termine, e probabilmente se l'avessero buttata più sul demenziale forse mi sarebbe persino piaciuto. Ma nonostante la tendenza generalmente ironica, la pellicola si prende anche molto sul serio e quindi il risultato finale è un film che non sa bene cosa vuole essere e che non trova il giusto equilibrio tra un'epicità a tratti ridicola e una comicità scialba e con poco mordente.
Guardabile se si cerca un film poco impegnativo e tendente al trash. Gli amanti di Fast and Furious probabilmente lo apprezzeranno.
Giudizio complessivo: 5
“Buona” visione,
Nessun commento:
Posta un commento