Elephant: La Recensione del Film



Regia: Gus Van Sant

Elephant è un film drammatico del 2003 diretto da Gus Van Sant.

Un’opera davvero interessante che nasconde all’interno del suo titolo tutta l’essenza della sua forza narrativa. Una metafora con cui il regista statunitense allude ad un grande elefante all’interno di una stanza, un enorme problema sotto gli occhi di tutti, ma del quale nessuno parla o preferisce parlare.

Il regista non cerca di trovare un colpevole, ma si pone l’obiettivo di sensibilizzare lo spettatore sulle innocenti vittime della sua storia, una storia che prende spunto da un reale fatto di cronaca nera avvenuto negli Stati Uniti.


La storia, ambientata all’interno di un liceo Americano, vedrà protagonisti ragazzi e ragazze alle prese con le loro abitudini quotidiane, ignari del massacro di cui saranno vittime.


La scelta di riprendere i protagonisti quasi sempre di spalle non è casuale, il regista cerca infatti di sensibilizzare lo spettatore cercando di farlo entrare nelle loro vite, mostrando la loro vulnerabilità, incapaci di prevedere e controllare gli eventi che seguiranno. Un’immersione totale nelle loro vite, seguendoli nell’arco di un’intera giornata, ognuno con i propri interessi e con le proprie insicurezze.

Il regista americano, pur non volendo necessariamente trovare un colpevole, con la sua opera indirizza una forte critica al governo americano riguardo la vendita delle armi da fuoco, ponendosi la domanda del come sia possibile e sul cosa spinga due ragazzi qualunque a pianificare una carneficina.


Alex ed Eric, due ragazzi qualunque per l’appunto, interpretati rispettivamente da Alex Frost e Eric Duelen, nei quali non vi è alcuna problematica psicologica, sociologica o familiare alla base della loro follia. Il regista focalizza la sua attenzione su Alex, un ragazzo come tanti, un ragazzo indifeso e insicuro, preso di mira dal bullo della scuola, ma senza voler necessariamente cercare un colpevole o un responsabile.

Alex ed Eric pianificheranno il massacro che intendono compiere nella loro scuola, non un gesto impulsivo quindi, ma un piano ben studiato, un piano atto a portare avanti la loro personale vendetta.

Pellicola decisamente consigliata, un’opera sincera in cui non vedremo colpevoli, ma solo vittime innocenti degli eventi.

Buona visione,



Trailer


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2 commenti:

  1. Fu uno dei miei film preferiti per diversi anni.

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    1. Ispirato sicuramente al massacro che avvenne nella Columbine High school nel 1999.
      https://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_della_Columbine_High_School
      Il buon Michael Moore ci aveva fatto un bel documentario.

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