Regia: Terra Shin
Trama
Jeon Juno, professione assicuratore, è convinto che un suo cliente abbia ucciso di proposito il figlio per intascare il premio della polizza. Indagherà personalmente sul caso, portando a galla un mondo deviato e molto pericoloso.
Recensione
Quando si parla di thriller sudcoreani molti iniziano a sbavare come i naufraghi dell'Isola dei Famosi davanti ad un piatto di spaghetti al sugo. Questo perché inevitabilmente la mente vola a due masterpiece del genere come I Saw The Devil e Memories Of Murder.
Bene, se volete godervi al meglio Black House, consiglio di abbassare le aspettative, il prodotto è sicuramente valido, ma non esente da difetti.
A livello narrativo, è evidente la fluidità tra una parte introduttiva di natura intimista e dominata da veementi sfumature mystery, con una seconda debitrice all'horror e arricchita da apprezzabili inserti gore.
Tutto ciò è gestito con accuratezza, ma al tempo stesso presta il fianco a qualche forzatura di troppo, mentre l'abbondanza di scene madri alla lunga risulta un po' inverosimile.
Ritmo e gestione dei personaggi sono azzeccate, l'intreccio ben arzigogolato è dotato della giusta dose di suspense sostenuta da un comparto tecnico di alto livello.
Di contro lo spettatore più esperto difficilmente resterà di sasso una volta portata alla luce la verità.
Terra Shin quindi non firma una pellicola destinata a restare nell'immaginario collettivo, ma se la cava proponendo un intrattenimento adrenalinico e perverso quanto basta.
Giudizio complessivo: 7
Buona visione,
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