Made In Abyss (Stagione 1): La Recensione della Serie TV



Sceneggiatura: Hideyuki Kurata
Regia: Masayuki Kojima

Questa volta parliamo di una serie anime non ancora finita. Quindi recensirò solo la prima stagione che trovate su Netflix (anche se solo in giapponese sottotitolato) e Amazon Prime Video (disponibile anche doppiata in italiano).

La storia è ambientata in questo mondo fantastico in cui un'immensa voragine misteriosa è al centro dell'attenzione dell'umanità. Le persone vi abitano intorno e cercano in continuazione di addentrarsi in questa enorme cava per carpirne i segreti e svelarne i misteri. Ma le insidie sono innumerevoli. Oltre a mostri volanti, creature orripilanti e piante carnivore c'è anche la maledizione da risalita. Ovvero dei sintomi che si fanno via via più gravi man mano che si scende verso le profondità dell'abisso, fino ad arrivare alla morte. Non è tanto scendere il problema in realtà, il problema è risalire. È solo nella risalita che si manifestano tali disturbi. 

Degli esploratori vengono formati fin da bambini per affrontare i pericoli dell'abisso e la protagonista è proprio una bambina di 13 anni, che si lancerà all'avventura per salvare sua madre, intrappolata nelle profondità della voragine. Ma la nostra eroina non sarà sola in questa avventura, sarà infatti accompagnata da un misterioso ragazzino robot trovato per caso in un'esplorazione qualche giorno prima.


Come fanno quindi gli esploratori a tornare indietro vivi? Ma sta cinna si fida di un robot vittima di amnesia trovato qualche giorno prima, di cui non conosce assolutamente nulla se non che ha delle braccia meccaniche allungabili? Queste e tante altre sono le domande che non trovano risposta in questa prima stagione. È tutto molto forzato come impostazione e il fatto che questa ragazzina neanche ben addestrata si avventuri in un regno a lei ignoto e pericoloso, con addirittura il beneplacito del suo istruttore che sostanzialmente la lascia partire, è veramente assurdo.

A ciò si aggiunge una strana ambiguità per cui, nonostante i protagonisti siano bambini di 12-13 anni, ci sono diverse situazioni a sfondo erotico o scene, anche se con intenti comici e ironici, che riguardano la nudità dei personaggi. Da un lato mi sentivo un bacchettone moralista quando notavo questa strana insistenza e pensavo di essere eccessivamente pignolo io, dall'altro provavo un certo ribrezzo e tuttora non ho capito questa sorta di pedofilia dell'autore.


Infine il finale di stagione pur essendo toccante e commovente a me ha provocato un leggero disgusto per la presenza di un mostro veramente disturbante. Ma forse sono io stranamente sensibile al riguardo.

Dopo tutte queste critiche vi aspetterete un votaccio invece la serie si salva parzialmente per una storia che, nonostante le assurdità, si dimostra interessante e avvincente. La trama infatti incuriosisce e la serie si finisce in fretta proprio perché viene voglia di scoprire come procederà la vicenda e quali altri pericoli dovranno affrontare i due protagonisti negli strati più profondi della voragine. Anche i personaggi, nonostante le stranezze, riescono a suscitare empatia e un paio di scene sono drammaticamente crude e struggenti. Non lasciatevi ingannare dal disegno così tondo e pacioccoso, la serie non lesina violenza e litri di sangue.

Giudizio complessivo: 5.5. Non è tutto da buttare ma personalmente non mi ha soddisfatto a sufficienza per strappare un 6.

Buona visione,


Trailer



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