Autore: Silvia Avallone
Un gran numero di persone ha cercato almeno una volta nella vita di scattarsi foto correggendo difetti, e trascorso ore allo specchio per camuffare imperfezioni con tanto trucco.
Per alcuni sono parentesi dell'adolescenza o normale cura da inizio giornata, per altri dipendenze di un'intera vita per creare vite immaginarie, far sognare chi li guarda, per essere ciò che non si è. Per fuggire. Profili sociali invidiabili, in posti da sogno, accanto a persone perfette, ricche... sconosciute.
Già, sconosciute. Perché dietro a quelle immagini c'è un mondo: un'infanzia, un'adolescenza, un'amicizia speciale, di quelle che fanno fuggire dalle finestre, rubare effusioni dopo la scuola, correre a perdifiato sui motorini, litigare, piangere, condividere la naturalezza di un viso appena svegliato, il primo rapporto sessuale. Ma i followers, conoscono tutto questo? Ci sono eventi burrascosi, legami strappati, famiglie in pezzi. È dietro ai riflettori che si scoprono difficoltà, sentimenti, la verità.
Questa è la storia di Bea ed Elisa, della bella e
dell'intellettuale, della truccata e dell'acqua e sapone, della ragazza
invidiata e di quella invisibile. Amiche? Di più. Sorelle, prolungamento della
propria esistenza. Un destino che le dividerà, portandole su strade diverse:
Bea la bella che diverrà LA BEATRICE regina dei social ed Elisa con una
famiglia sgangherata, anni trascorsi nell'ombra, facile da dimenticare sperduta
nei ricordi.
Così apparentemente diverse, ma unite da una solitudine
sanabile solo con la reciproca presenza.
Un trascorso che Elisa, dopo tanto dolore e delusione, rivivrà nel silenzio dei suoi diari, custode della vera Bea quando tutte le reti televisive parleranno solo della BEATRICE senza nemmeno conoscerla. Tanti anni lontane, rancorose, affossate nella loro rabbia per eventi che soltanto loro conoscono.
Una lettura che invita a non affidarsi a quelle icone perfette, a non mettere le nostre vite nelle mani del web, ma ad usare i telefoni per invitarsi a passeggiare, discutere per poi abbracciarsi, a non aver paura di chiedere scusa, condividere ricordi, spezzare per ricomporre più saldamente.
Vivere. MA VIVERE davvero.
Buona lettura,
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