Regia: Richard Kelly
Un vero e proprio capolavoro che racconta la storia di Donnie Darko, interpretato da Jake Gyllenhaal, un adolescente leggermente diverso dai suoi coetanei, in quanto in cura da uno psichiatra a causa dei suoi problemi comportamentali che lo spingono ad avere delle difficoltà nei rapporti relazionali.
Vive insieme ai suoi genitori e alle due sorelle, ed è proprio nella casa di famiglia che una notte accade una possibile tragedia. Il motore di un aereo infatti precipita proprio sulla stanza di Donnie, ma fortunatamente quella notte, in preda ad un attacco di sonnambulismo, si trovava a dormire in un campo da golf nelle vicinanze.
In questa occasione, durante questo strano attacco di sonnambulismo, incontra un inquietante figura con addosso un costume da coniglio, il quale gli comunica che la fine del mondo arriverà tra 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi. La mattina seguente, una volta tornato a casa, si renderà conto di essere scampato miracolosamente alla morte, ma da quel momento inizierà ad essere vittima di strane allucinazioni in cui l’essere vestito da coniglio lo spingerà a compiere atti apparentemente privi di senso ma che in realtà faranno parte di uno schema ben preciso.
Donnie Darko non è soltanto un film, ma si pone come un concentrato visionario che apre a teorie e riflessioni, in cui vediamo un esaltazione del caos che in realtà farà parte di un piano già prestabilito.
Un thriller per certi punti di vista fantascientifico che per tutta la sua durata riesce a regalare un mix di risate e tensione, con una sincera e amara commozione nelle fasi finali. Difficile non amare questa pellicola, un percorso di dettagli che si incastrano alla perfezione in una trama volutamente non lineare, che negli anni a seguire dalla sua pubblicazione ha dato vita sul web a numerose teorie sul reale significato degli eventi.
Il regista riesce a sfruttare alla perfezione anche tutti i personaggi secondari della vicenda, seminando durante l’evoluzione degli eventi dei messaggi finalizzati a raccontare il percorso adolescenziale del protagonista.
Un debutto quindi più che convincente per Richard Kelly, che purtroppo non è riuscito a ripetersi, dico purtroppo perché questo Donnie Darko è una pellicola davvero incredibile che va vista e rivista e che poteva segnare una nuova epoca nel settore cinematografico.
Un incastro di più generi in un’opera che nonostante una trama perfetta riesce a lasciare allo spettatore la libera interpretazione sul reale significato del film, il tutto ampliato da una magnifica colonna sonora. Inutile anche parlare dell’interpretazione di Jake Gyllenhaal che qui appare perfetto, riuscendo a trasmettere tutte le ansie e la malinconia del protagonista.
Non vi resta che guardare o riguardare per l’ennesima volta, come nel mio caso, questo capolavoro.
Buona visione,
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