Le figlie di Dracula (Twins of Evil): La Recensione del Film



Regia: John Hough

"The devil has sent me twins of Evil!"

Eccoci alla terza ed ultima pellicola del ciclo su Carmilla sfornata dalla Hammer in poco più di un anno, Twins of Evil. Sentite come scivola bene il titolo originale? Quello italiano, Le figlie di Dracula infila il celebre vampiro a sproposito, perché di conte qui c’è solo Karnstein.

Ricordate Peter Cushing e la sua presenza/assenza intrecciata alla pellicole precedenti? In questa puntata vediamo il destino dell’attore saldarsi al ciclo. Nel gennaio del 1971, la sua adorata moglie Helen muore dopo lunga malattia. Per Peter è uno strazio, addirittura cercherà di procurarsi un infarto correndo su e giù per le scale e mediterà il suicidio. Ma Helen, da brava moglie con l’occhio lungo, prima di chiuderli per sempre gli lascia una dolce lettera dove gli promette che si rincontreranno e di non cercare di accorciare le distanze; lei lo aspetterà. E così farà Peter, diventando un vedovo in attesa per gli ultimi vent’anni della sua vita. Torna a lavorare a marzo ’71 e il primo ruolo è qui, come fanatico puritano Gustav Weil, capo di una setta religiosa con l’hobby del barbecue di streghe innocenti. Non c’è nemmeno bisogno di trucco: l’attore ha il volto scavato e austero e gli occhi duri. Nell’incipit lo vediamo cavalcare la sua fratellanza di fanatici puritani a caccia di fanciulle sole da purificare col fuoco e la preghiera.


Tuttavia c’è un altro gallo nel pollaio, il debosciato conte Karnstein che con la sua vita dissoluta e le protezioni imperiali fa rosicare il baciapile Gustav. «Prega per me, Weil. Non è così che dite ai peccatori?» E’ la risposta derisoria di Karnstein a Gustav, quando questi lo sorprende ad intrallazzarsi con una contadina bisognosa di purificazione. Il nobiliastro però si annoia pure, perché brama piaceri diabolici. Così durante un sacrificio nel suo castello, risveglia la sua antenata Mircalla che dopo averlo sedotto, lo vampirizza.


Il vero problema sarà quando in paese arriveranno le nipoti gemelle di Gustav, Maria e Frieda. La prima è buona, pudica (e noiosa); Frieda ovviamente è l’opposto, un’inquieta farfallina che verrà vampirizzata dal conte. Chi le distinguerà? Perché anche Anton, il maestro di scuola del borgo, si innamora di Maria, ma vorrebbe fare la chupa dance con Frieda


Col terzo episodio la Hammer fa centro alla grande e ci regala una delle sue opere tarde migliori. In origine si era pensato di realizzare un film chiamato The Vampire Virgins, con Peter Cushing nel ruolo del Conte Karnstein, ma lo script venne scartato. Peccato, perché a leggere il soggetto sui vari siti di unfilmed Hammer, si prospettava un film interessante, ma ci è andata benone. 

Mircalla/Carmilla è ormai un pretesto per imbastire un film autonomo, difatti scomparirà dopo aver morso il Conte lasciandogli mano libera. Le vere protagoniste sono le twins of evil del titolo, Mary e Madeleine Collinson che vengono dal paginone centrale di Playboy e forniscono la materia prima al film, con qualche fugace nudo frontale, ma anche dei bei spunti sul legame fra gemelle: pensiamo alla sequenza in cui Frieda viene morsa e a distanza Maria si sveglia di scatto con la mano sul collo. E’ un film genuino, de core, dove l’asticella del nudo e della violenza è più alta del solito e che con questi standard anticipa i valori dell’horror degli anni ’70.

Personalmente, uno dei miei Hammer preferiti e che consiglio. Per avere cinquant’anni sul groppone fa bene il suo lavoro: non invecchia. Del resto si sa: le figlie più piccole hanno sempre un loro fascino in bilico tra malizia e innocenza…

Buona visione,


Trailer



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