Regia: Gian Guido Zurli
Doppelganger è un film del 2015 diretto da Gian Guido Zurli e con protagonisti Clelia Cicero, Stefano Torselli, Irene Marone, Giustiniano Alpi, Irene Valenti, Mattia Toscani, Sara Fiorini, Lara Bossi e Luca Ferrari. Il film fa parte di una trilogia ed è disponibile su Prime Video.
Sinossi
Doppelganger è un film che si divide tra il passato ed il presente. Nel presente c'è una donna, Anna, che al suo risveglio trova una scatola rossa con all'interno un biglietto con su scritto uno strano messaggio in codice. Riceve una telefonata di un'amica che la invita a recarsi subito nei pressi di una villa abbandonata. Nel passato, una giovane donna identica ad Anna viene trovata morta suicida proprio nei pressi della villa in cui la Anna del presente si sta per recare. Seguiremo sia le indagini del suicidio di Vittoria (la sosia di Anna) sia le vicende di Anna che pian piano cercherà di scoprire tutta la verità…
Analisi del Carlino
Mi sembra doveroso iniziare questa recensione specificando che il film in questione è stato fatto con davvero pochi spicci. Forse meno di una scampagnata tra amici. Dico questo perché è evidente che vi siano dei difetti e non posso fargliene una colpa. È come pretendere di vincere una gara automobilistica partecipando con una Panda…
I miracoli non esistono, ma la buona volontà ripaga sempre. Tralasciando gli stacchi di cinepresa imprecisi, l'audio sfasato (nella stessa scena e nella stessa inquadratura, una persona la si sente parlare forte e l'altra è a tratti impercettibile), una colonna sonora cagacazzi (bella è bella, ma la mettono per tutto il film tranne in pochi minuti, diciamo 50 minuti su 58…) e una storia che almeno inizialmente non si riesce a comprendere, è un "buon" film che si è preso la briga di soffermarsi sui dettagli e sui costumi (nella storia del passato almeno).
Persino quando troviamo Vittoria, la doppelganger morta suicida, notiamo subito il collo e sembra davvero una ferita causata da un impiccamento. Non è da tutti un'attenzione così meticolosa ai dettagli, specie in produzioni low budget di questo tipo.
Gli stacchi di camera sono un mix tra Love Bugs e un qualsiasi gioco punta e clicca, però tutto sommato non danno fastidio e anzi vi dirò di più, secondo me è una scelta azzeccata per aumentare in qualche modo l'attenzione da parte nostra e farci immergere ancor di più nel mistero.
Perché apparentemente Vittoria sembra non essere l'unico doppelganger e c'è una donna misteriosa, una duchessa? (che mi ricorda la zingara de la luuuuuuna neeeeera) abile nella lettura dei tarocchi e conoscitrice delle arti occulte. Ma forse però, perché ho finito il primo film e di misteri non ne ho risolto manco uno. Ma non sono mai stato un gran detective…Però penso che avrei fatto sicuramente meglio del "detective" presente nel film, uno capace di uscirsene con una battuta del tipo "Io so chi è il colpevole…Il colpevole!!!".
Questo perché tolta Anna (che c'ha pure na bella voce oh) e l'ispettore ragazzo giovine e sbarbato del passato, gli altri probabilmente li avranno presi al Lidl al reparto surgelati. Non è che non sappiano recitare, il problema è che recitano fin troppo e banalizzano tutto il contesto. Esagerati nel voler mostrarsi abili nella recitazione finiscono per rovinare una pellicola interessante…Il termine più corretto forse sarebbe inadatti e sono anche fin troppo buono.
La recensione finisce qui, perché i misteri sono ancora misteriosi e non avendo capito una cippa nel primo film mi risparmio per la prossima recensione, Doppelganger 2 - La Scatola Rossa!
PS: e se il mio carlino non fosse il carlino originale, ma un doppelganger del Carlino stesso? Come faccio a distinguerli?
Buona visione,
Adam Kadmon...ehm no volevo dire Serafino Spanò
Nessun commento:
Posta un commento