Regia: Douglas Hickox
Vincent Price è icona di sé stesso già da vivo. Alto, longilineo, sorriso sornione e baffetto curato, con sopracciglio sagomato pronto a scoccare l’occhiata in tralice. Per non parlare della sua voce e di quella risata compiaciuta calda (e folle), indice di terrore molto prima che Michael Jackson la noleggiasse per il suo brano Thriller (narra la leggenda che all’attore fu data la scelta se ricevere una percentuale sugli incassi del disco o 200 dollari subito per l’esecuzione. Price, da gentleman passò subito alla cassa…).
E poi – last but not least - il bacillo dell’istrionismo, quell’equilibrio tra macabro e ironia che mette nel recitare, gigioneggiando Poe come se fosse Shakespeare e viceversa, con poche battute e tanti gesti; il Vittorio Gassman dell’Horror (se vi sembra un paragone azzardato, andatevi a recuperare Anima Persa ,1977, dove il buon Vittorio ci regala una sorta di Jekyll & Hyde). Okay, ho finito con le digressioni, promesso.
Edward Lionheart è un (pomposo) attore shakespeariano, che con grandissima ira e furiosissimo sdegno (cit.) per la scelta dei critici di premiare un giovane attore promettente anziché lui, giura vendetta. Fingerà il suo suicidio e li punirà uno ad uno, usando come contrappasso il repertorio del Bardo, da lui interpretato nell’ultima stagione.
Il meccanismo è lo stesso di, l’Abominevole Dottor Phibes (1971), altro film del Grande Vincent; lì inscenava le dieci piaghe d’Egitto per punire un’equipe medica rea di non aver salvato sua moglie da un incidente, qui usa le tragedie teatrali con tanto di morti spettacolari attuate in barba alla sorveglianza – imbranata o impotente, scegliete voi – della polizia. Ma in entrambi i casi la trama permette al buon Price di fare un one man show, la pietra nera di tutto il film, sfoggiando tutto il suo repertorio di cachinni e travestimenti (fortissimo Butch, il coiffeur gay per signora con permanente alla Hendrix).
Non starò a raccontarvi le singole esecuzioni, un po' per non levarvi il gusto di scoprirle da voi certo, ma anche per rispolverare la vostra conoscenza su Shakespeare. Quali tragedie ha scritto? Cosa succede? Quale sarà il beffardo contrappasso escogitato dal diabolico Edward?
Servo solo un piccolo aperitivo: ad un critico gourmet e amante dei cani farà credere di essere ospite di un programma di cucina dove potrà degustare ottimi piatti…Tra cui un pasticcio con i suoi adorati barboncini! Questo per avergli stroncato il suo Tito Andronico, dove alla regina Tamora venivano serviti i propri figli…Qualcuno gradisce ancora una fetta?
Oltre al Grande Vincent troviamo Diana Rigg (Lady Olenna di GOT per i più piccoli, Emma Peel per i boomer) nell’ambiguo ruolo di figlia-ancella di Lionheart, nonché novella Cordelia…Forse doveva ripassare meglio il Re Lear…
Adesso su il sipario e mi raccomando: applaudite.
Curiosità: sembra che Christian De Sica voglia fare un remake, ma non sia riuscito ad ottenere i diritti. Peccato, perché sarebbe l’occasione giusta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Daje Christian, farcimo ‘sti panettoni de sangueeeeee!!!
Buona visione,
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