Ma Rainey's Black Bottom: La Recensione del Film

Regia: George C. Wolfe

Ma Rainey è da sempre considerata La Madre del Blues, e Ma Rainey's Black Bottom, film tratto dall'omonima opera teatrale di August Wilson, racconta di una giornata di sessione musicale, volta ad incidere il suo nuovo album. 

Mentre La Diva entrerà in forte contrasto con il suo manager e il suo produttore per il dominio della sua musica, Levee, il trombettista, ragazzaccio sminuito dai suoi compagni, cercherà in tutti i modi di svoltare, sperando di poter un giorno diventare qualcuno di grande e formare una band tutta sua. 

È un film molto dialogato, lento e di puro stampo teatrale, ma che riesce lo stesso a coinvolgere per tutta la sua durata grazie alle magistrali interpretazioni di Viola Davis ed del compianto Chadwick Boseman, che qui riesce addirittura a superare la prima, tant'è che Ma Rainey sembra quasi fungere da pretesto per raccontare la musica, la vita, il razzismo e la mentalità di quel tempo attraverso gli occhi del suo giovane trombettista (da brividi il suo lungo monologo). 

Ma Rainey's Black Bottom si può considerare come il film testamento dell'attore, e la sua interpretazione è la prova lampante di come avesse tutti i requisiti per diventare uno dei grandi. Per quanto riguarda il resto del cast, se la sono cavati tutti egregiamente (nota di merito all'attore che interpreta Cutler). 

L'interessante regia di George C. Wolfe e la calda fotografia poi, fanno diventare lo spettatore parte della vicenda, catapultandolo nel clima di tensione che si crea nello studio, fino ad arrivare ad un finale amaro e scioccante. 

Forse pecca di una certa ripetitività, complice il fatto che le dinamiche siano per l'appunto quelle di uno spettacolo teatrale. Ciò non toglie che sia un film sicuramente da vedere, che probabilmente troveremo ai prossimi Oscar e che consiglio caldamente anche solo per le due grandi interpretazioni che ci regala.

Giudizio complessivo: 8

Buona visione,

Simone Bonfigli

Trailer

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