Autore: Donato Carrisi
Il Cacciatore del Buio è il secondo romanzo dedicato al ciclo di Marcus e Sandra e, nell’ordine cronologico, segue Il Tribunale delle Anime, mantenendone sia i protagonisti che il grado di interesse, pur posizionandosi leggermente al di sotto del suo predecessore.
Le fasi iniziali catapultano direttamente il lettore all’interno della vicenda, regalando una scena del crimine decisamente interessante per gli appassionati del genere e gettando le basi per un’altra caccia al serial killer che obbligherà ad una lettura veloce e senza troppe pause. Molto bella in particolare l’immagine della ragazza del primo omicidio (alla fine soltanto parziale se vogliamo essere precisi) che gira gli occhi nel momento in cui Sandra scatta le sue foto. Un'immagine che, in un’ipotetica trasposizione cinematografica, sarebbe potenzialmente in grado di regalare uno di quei jump scares che non ti scorderesti per un po’.
La storia, via via che si susseguono gli omicidi, si mantiene sempre interessante, con l’indagine parallela di Marcus e Sandra che si sviluppa in un’alternanza di storie che poi arrivano ad incontrarsi, un po’ come era già successo nel primo capitolo.
"Il male è la regola, Marcus. Il bene è l'eccezione"
Il tasso di violenza non è certo limitato, anzi spesso vengono descritti i crimini con un’interessante dovizia di particolari cruenti che ben lasciano immaginare al lettore ciò che si sta trovando davanti. E di cose effettivamente ne succedono parecchie, perché come al solito Carrisi riesce a costruire un’impalcatura davvero complicata, ma assolutamente stabile e senza zone traballanti.
Oltre ai due protagonisti vediamo poi l’inserimento della figura di Battista Erriaga, tanto misteriosa quanto affascinante, di cui all’inizio si intuisce ben poco sul suo grado di coinvolgimento nella vicenda. Anche la scoperta dell’identità del serial killer, e soprattutto le circostanze che hanno portato al suo smascheramento (diciamo solo che tenderei a non intraprendere relazioni con Sandra ecco) sono state un buon colpo, sebbene l’autore ci abbia abituato a colpi di coda di spessore più elevato in altri suoi lavori.
Nel complesso la valutazione è comunque estremamente positiva, ma c’è solo una questione che mi ha lasciato un po’ spiazzato e che forse non mi ha entusiasmato particolarmente. E mi riferisco al finale, inteso come tutta quella lunga fase del viaggio di Marcus dopo la chiusura della faccenda, certo probabilmente ciò getterà le basi per quello che diventerà il successivo capitolo (Il Maestro delle Ombre).
"La vita è solo una lunga serie di prime volte"
Qui il libro
Giudizio complessivo: 7.7
Enjoy,
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