Regia: Rob Zombie
Recensione
Houston abbiamo un problema.
Personalmente adoro Rob Zombie e considero La Casa del Diavolo uno dei miei film preferiti in assoluto, ma parallelamente odio tutto ciò che si configura come remake, reboot, sequel, prequel ecc ecc…soprattutto quando i film remakerizzati sono assoluti cult che hanno fatto la storia del cinema.
E quindi come la mettiamo???
Niente, alla fine l’amore per il vecchio Rob prevale, sia a causa del valore affettivo, ma soprattutto perché in fin dei conti è riuscito a regalarci un prodotto brutto, sporco e cattivo come solo lui sa fare, in puro stile Zombie e che, a parer mio, non va a cozzare contro l’originale Carpenteriano (che ho sempre considerato un grandissimo lavoro, ma non tale da inserirsi nella top 3 del Maestro), proponendosi unicamente come la versione di Halloween firmata da Rob Zombie.
Andandolo ad analizzare poi dal lato tecnico-strutturale, Halloween – The Beginning si presenta come una sorta di prequel nelle prime fasi, in cui ci viene presentata la” tranquilla” infanzia di Michael, vissuta all’interno di una famiglia che non mi sentirei di definire esattamente ideale, per poi ricollegarsi alle vicende viste nel film del 1978, diventandone quindi un remake (questo giusto per coloro che adorano filosofeggiare sui termini, che per me in realtà valgono assai poco).
Già dalle prime fasi si intravvede subito la mano del regista di Haverhill, che ci presenta un crudo spaccato sulla famiglia Myers, composta da personaggi che potrebbero tranquillamente essere parenti dei Firefly, in quanto a volgarità e finezza comportamentale. Per quanto mi riguarda poi, basta la presenza di Sheri Moon a farmi prendere bene in maniera esagerata e, anche in questo caso, la Sig.ra Zombie non delude le aspettative. Ma nel cast troviamo altre sorprese, che dimostrano la volontà di fare sul serio e di non lesinare in quanto a partecipazioni più o meno illustri. Da Brad Dourif nei panni dello sceriffo, passando per un eccezionale Malcolm McDowell (che si trova qui nell’ingombrante e non semplice ruolo del Dottor Loomis, cavandosela egregiamente), fino alle comparse di un Machete sempre in gran forma e di un Sig Haig che, ogni volta che compare sullo schermo, non può non generare una lacrimuccia in tutti i fan del genere.
Il sangue abbonda, così come la violenza e lo splatter, a testimonianza di come qui si sia lievemente abbandonata l’atmosfera cupa carpenteriana, in favore di una realizzazione più fracassona e violenta, maggiormente consona allo stile Zombie che, tra le altre cose, ci regala una regia ottima che di certo non sfigura anche nella difficile posizione in cui si va a cacciare, associando il proprio nome a quello del franchise Halloween.
La colonna sonora si fregia di musiche decisamente convincenti (tra cui l’eccellente Tom Sawyer dei Rush) e d’altronde con Rob Zombie di mezzo non fatico ad immaginare l’attenzione posta su quest’aspetto, dove per altro ritroviamo il tema originale firmato da Carpenter che di certo non può mancare all’interno della saga, prequel, remake o sequel che sia. Non nascondo inoltre che al ritrovamento della maschera originale nella vecchia casa, con tanto di accompagnamento musicale, un mix di eccitazione e lacrimuccia stava per prendere il sopravvento.
E poi niente, c’è Michael…ed è pure bello incazzato, nonché sempre fenomenale nelle sue apparizioni. Tra l’altro, a differenza di molti commenti negativi, non disprezzo l’idea di provare ad “umanizzare” leggermente Myers giocando con le vicende vissute in età giovanile, anche se di fatto può apparire un controsenso in quanto pure lo stesso Carpenter aveva dato origine ad una figura che di umano aveva ben poco. Ad ogni modo credo che Zombie abbia voluto semplicemente fare il suo Halloween, senza considerare troppo lo stile e le peculiarità di ciò che il Maestro aveva creato, ma senza neppure deformarle in maniera sostanziale.
Il finale stesso, diverso dall’originale, piace ed il ritorno della musica chiude perfettamente un lavoro ben riuscito che promuovo a pieni voti.
Giudizio complessivo: 8
Enjoy,
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