A Girl Walks Home Alone at Night: La Recensione del Film



Regia: Ana Lily Amirpour

Recensione 


A Girl Walks Home Alone at Night è sempre stato un film che mi ha suscitato interesse ma che, per qualche motivo che ancora non mi è chiaro, non ero mai riuscito a vedere, nonostante ci fossi andato vicino più di una volta. Sarà il bianco e nero (che di norma gradisco il giusto), sarà che l’ho sempre immaginato come un film pesante di facile digestione, sarà che insomma ho fatto una minchiata ad aspettare tanto. 

Questa infatti si tratta di una pellicola alquanto particolare, che spazia tra vari generi senza privilegiarne alcuno e che difficilmente si scorderà in poco tempo. Lo potrei quasi descrivere, in maniera tuttavia troppo facilona, come una sorta di Toxic Avenger in stile vampiresco, dato atto che questo vale assolutamente come un complimento, vista la mia infinita stima nei confronti di Lloyd Kaufman e di tutta la Troma

Già, perché è proprio di vampiri che ci parla la regista esordiente (in quanto a lungometraggi) Ana Lily Amirpour, anzi per l’esattezza di una (sola) graziosa vampira che si aggira per le strade di Bad City cercando, a modo suo, di farsi giustizia quando qualcosa o qualcuno non incontra il suo totale gradimento. Ciò che però la ragazza non ha previsto è la possibilità che una vampira possa, in un certo senso, sentirsi attratta da un essere umano. 


Come già sottolineato prima e come si può intuire anche da quest’ultima affermazione, si tratta di un horror decisamente atipico (anche se comunemente viene catalogato all’interno di questo genere), che non vede spargimenti di sangue, jumpscares o sequenze di alta tensione ma che, quando decide di ricordarsi la sua primaria appartenenza, lo fa con grande convinzione, come per esempio durante la prima uccisione o durante l’eccellente ramanzina al bambino, probabilmente scioccato per i prossimi 52 anni di vita 😁.


Il vampiro d’altronde, è un soggetto che offre molte soluzioni e che può essere sfruttato in vari modi, come la stessa Amirpour dimostra qui. Intrecciandosi infatti tra spunti legati al femminismo (che portano appunto alla sopra citata prima eliminazione) e questioni di vita quotidiana, si comincia pian piano a definire la figura della ragazza, alla quale non viene attribuito alcun nome. Un nome invece ce l’ha l’attrice che la impersona, la straordinaria Sheila Vand che, con quegli occhioni innocenti, ha il potere di farti innamorare di lei in meno di un minuto (a me son bastati 20 secondi 😍). La sua presentazione è fenomenale, a partire dal primo momento in cui mostra i denti, fino ad arrivare all’eccellente comparsa nella vasca da bagno, per poi continuare con i movimenti ad imitare i suoi interlocutori. 


Tutte le sequenze appena citate trovano la loro fortuna anche grazie ad una fotografia decisamente apprezzabile che, grazie anche al bianco e nero, contribuisce a creare atmosfere davvero fascinose, che vengono inoltre accompagnate da una scelta musicale assolutamente azzeccata e vero valore aggiunto a tutta la faccenda. E con questo non mi voglio riferire solo ai brani che accompagnano le varie scene, ma anche alla cura degli effetti sonori, così importante visti i lunghi momenti di silenzio a cui la protagonista ci abituerà nel corso della storia. 

Il ritmo, bisogna ammetterlo, non è dei più scorrevoli, fattore che potrebbe infastidire alcuni spettatori diversamente abituati, ma nel complesso non ci si accorge di tutto ciò, dal momento che la vicenda riesce a catturarti in maniera decisamente apprezzabile. Il rapporto tra i due giovani mi ha ricordato molto, con le dovute differenze, quello visto in Lasciami Entrare, soprattutto per quanto riguarda il modo di approcciarsi con timidezza e a volte imbarazzo. La scelta poi del costume di Dracula l’ho trovata geniale, a testimonianza di come non manchino anche alcuni (pochi) siparietti semi divertenti. 


Un finale tutto sommato convincente mi porta ad una considerazione relativa alle parole della regista, quando ha dichiarato che il suo volere era di porre quesiti e non di dare risposte…e niente in questo devo ammettere che la missione è stata compiuta alla grande. 

Ripeto, un film particolare, strano, che a molti potrebbe non piacere, ma che a me invece è piaciuto, e pure molto. E complimenti al gatto che, se non fosse stato per la deliziosa Sheila, se la sarebbe battuta bene per il titolo di MVP. 

Giudizio complessivo: 8 

Enjoy, 


Trailer



Lasciate un commento, oh voi che leggete...
Per non perdervi neanche una recensione, seguiteci qui 😉:

     

Nessun commento:

Posta un commento