Ideatore: J. G. Quintel
L'ho iniziata su consiglio di un mio amico e non ne sono rimasto deluso. Avevo un po' paura di ritrovarmi davanti ad un cartone animato che, con la scusa di essere per adulti, avrebbe messo in scena battute e gag piuttosto puerili (il trailer mi aveva dato questa sensazione) ed invece ho iniziato sin da subito a ridere come un dannato.
Non so però se questa sia una serie che possa essere apprezzata da un pubblico ampio, perché è molto, molto demenziale e perché in tanti punti presenta un umorismo black humor.
Altro elemento da tener conto è che succedono cose assurde e folli come se nulla fosse, solo perché la trama ne ha bisogno. E la cosa mi piace tantissimo.
Gli episodi hanno l'unico scopo di intrattenere, non vengono analizzati determinati temi. L'unica eccezione riguarda quello della vecchiaia.
Mi spiego meglio: non si parla in modo esplicito di questo argomento, però viene usato come pretesto di trama per alcuni episodi. Praticamente è stato utilizzato come macguffin (da wikipedia: "Il MacGuffin è un motore virtuale e pretestuoso dell'intrigo, un qualcosa che per i personaggi del film ha un'importanza cruciale, attorno al quale si crea enfasi e si svolge l'azione, ma che non possiede un vero significato per lo spettatore").
Quello che mi piacerebbe capire è se nei prossimi episodi se ne parlerà in modo più diretto o se continueranno ad usare così questa tematica.
In sostanza, Close Enough è una serie molto leggera, che diverte in modo non banale ed è perfetta per spegnere totalmente il cervello.
Particolarmente consigliata agli amanti del black humor.
Buona visione,
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