Autore: Susanna Tamaro
È un po’ quel libro che conosciamo tutti, l’abbiamo sentito da qualche parte e lo associamo al nome di Susanna Tamaro senza preoccuparci più di tanto di cosa ci sarà poi scritto: sarà il solito libricino romantico, melenso e stupido, no?
Ebbene, no.
L’ho letto in due sere consecutive, si lascia leggere con scioltezza. È facile venire trascinati nel mondo di Olga, un mondo fatto ormai per lo più di ricordi e di sentimenti, un mondo tutto interiore che si riversa nelle lettere che una nonna lascia alla nipote, per dirle tutte le cose che non si sono dette nei lunghi anni di convivenza.
Dopotutto, “i morti pesano per ciò che tra noi e loro non è stato detto”, pesano per i rimpianti che si portano nella tomba e a cui, lo sappiamo, non potremo più porre rimedio.
Olga l’ha vissuto troppe volte questo rimpianto: troppe persone se ne sono andate e troppe cose sono rimaste sospese nell'aria. E non vuole che a sua nipote tocchi la stessa sofferenza per mano sua.
Olga sente la morte imminente e questo libro raccoglie tutta la sua eredità: l’amore di nonna, la vita di donna e l’angoscia di madre. E il messaggio che ci lascia, non liquidatelo troppo in fretta come le parole di una vecchia sentimentale…
Ma non vi rivelerò di cosa si tratta, a voi il piacere di scoprirlo!
Buona lettura,
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