Regia: Dan O’Bannon
RECENSIONE
C’era una volta un regista chiamato George Romero. Quest’uomo ha diretto un film che forse qualcuno di voi ha visto o scaricato, La Notte Dei Morti Viventi.
Bene, i fatti di quei film sono reali: la prova sono dei bidoni contenenti gli zombi del primo film che sono stati spediti per sbaglio al magazzino di forniture mediche di una sonnolenta cittadina.
Il maturo magazziniere Frank racconta questo divertente aneddoto al neoassunto Freddie e, non pago, lo porta nei sotterranei a fargli vedere questi famosi bidoni.
Un piccolo errore farà sì che i due liberino il gas presente nel contenitore il quale, grazie ad una serie di circostanze tragicomiche, si spargerà sotto forma di pioggia nel cimitero vicino, dove dei punk amici di Freddie stanno bighellonando. La situazione sfuggirà presto di mano, anche perché i ritornanti sono veloci, intelligenti e pure gourmet: si nutrono solo di cervello.
Gli zombi veloci di 28 giorni dopo e compagnia tombale partono proprio da questo film, il quale è sì omaggio al capostipite romeriano, ma allo stesso tempo diventa una costola autonoma.
La carta vincente sta nel fatto che Romero non ha raccontato tutta la verità, come scopriranno ahimè i nostri protagonisti. Il finale poi è particolarmente beffardo.
Abbiamo così un film irriverente, demenziale, macabro, ma anche drammatico: l’equilibrio perfetto tra sangue, tette e adrenalina che nei quattro sequel verrà a mancare.
Altra cosa bella è che siamo in pieni anni ’80, infatti trucco ed effetti speciali sono genuini e senza tutta la CGI che ci impesterà negli anni a venire. Perciò via libera a protesi di latex, make-up e frattaglie finte.
La colonna sonora è composta da brani punk del periodo che spaccano ancora oggi: basta vedere la resurrezione di massa nel cimitero al ritmo di Let’s Party o la scena da Olimpo del trash con spogliarello al cimitero di Linnea Quigley ritmato sulle note di Tonite we make love till we die.
Conclusione: da vedere e rivedere.
Curiosità; subito fu chiamato Tobe Hooper a dirigerlo, ma ritardi nella produzione lo costrinsero ad abbandonare la regia per fare quella bizzarria softcore di Space Vampires.
Sorry, try it again, Tobe.
Buona visione,
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