Autore: Paola Barbato
RECENSIONE
Dopo aver letto in rapida sequenza Io So Chi Sei e Zoo e dopo aver apprezzato moltissimo entrambi, l’attesa per l’uscita di Vengo a Prenderti, libro che avrebbe dovuto chiudere il cerchio aperto nei due precedenti lavori, era inevitabilmente altissima e devo ammettere che Paola Barbato non ha per nulla deluso le aspettative.
Vengo a Prenderti infatti non è solo il seguito di ciò che è accaduto nelle “puntate precedenti”, ma contiene una lunga parte dedicata alla narrazione proprio di quelle vicende che noi conoscevamo da un altro punto di vista e che qui ci vengono proposte sotto altri aspetti, chiarendo alcune situazioni che erano rimaste sospese e introducendo alla perfezione la seconda parte dedicata alla risoluzione della faccenda.
Tra l’altro non mi aspettavo questo “ritorno alle origini” e devo ammettere che catapultarmi di nuovo dentro i carrozzoni o in casa con Lena mentre il telefono le mostrava le immagini del suo Saverio rinchiuso, mi ha soddisfatto molto.
E a questo punto mi viene quasi spontaneo chiedermi se l’autrice avesse già deciso dal principio di strutturare in questo modo i 3 romanzi, perché in caso contrario l’opera di ritornare alle storie già narrate senza contraddizioni, sarebbe stata alquanto complicata.
Certo, alcune parti risultano forse lievemente forzate a mio avviso, conseguenza quasi inevitabile dell’enorme quantità di carne che ad un certo punto viene piazzata sul fuoco, ma nel complesso la lettura si mantiene molto scorrevole e, ripercorrendo tutta la storia dall’inizio, si può notare come essa stia bene in piedi senza buchi o incongruenze.
Vien da sè poi constatare che i personaggi sono piacevolmente sempre gli stessi (anche se con qualche significativa variazione sul ruolo vittima/carnefice 😉) e si inizia subito con le lodi a quello che è stato sicuramente uno dei miei protagonisti preferiti, Francesco Caparzo, perché è importante ricordare che:
"...La gente ha sempre bisogno di eroi. È per questo che crea i mostri..."
Lo stile ripercorre esattamente quello osservato nei precedenti lavori e l’alternanza della narrazione tra quanto accaduto in passato e le storie presenti mantiene alto l’interesse del lettore. La caldissima fase finale poi, ricca di colpi di scena che rivoltano più volte la situazione come un calzino, si legge davvero tutta di un fiato, conducendoci ad un epilogo severo ma giusto, che lascia senz’altro soddisfatti.
Probabilmente, se vogliamo scomporre i 3 mattoncini della trilogia (che chissà se un giorno avrà un nome), questo risulta il più debole ma attenzione, non perché sia debole…tutt’altro, solamente perché i primi due erano davvero eccezionali.
E per concludere, riprendendo ciò che l’autrice afferma in fondo ai ringraziamenti, devo ammettere che sì cara Paola, questi libri e questi personaggi mancheranno pure a noi.
Giudizio complessivo: 8
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