Autore: Sylvain Tesson
Per poter incontrare qualcuno si devono impiegare ore di strada. Ci si aspetta, si beve insieme e in un attimo si crea la compagnia. Un’atmosfera che chi vive in città stenta a definire accogliente perché insolita, lenta.
Le raffiche di vento sono melodia, gli “aperitivi” di pesce, birra e vodka non mancano. Le conversazioni? Essenziali. Non si fanno giri infiniti per dialogare, tutto è centellinato: parole, pensieri e le pagine che si leggono.
Ho scelto Tesson, giornalista e viaggiatore, perché avevo bisogno di fare l’eremita, di allontanarmi dal caos cittadino, dai futili discorsi. Con Tesson ho appoggiato la fronte al vetro della finestra e mi sono lasciata trasportare in un mondo primordiale, dove la semplicità delle capanne fa godere della bellezza, quella vera, modesta.
È sorprendente, qui non si necessita nulla, solo lo stretto indispensabile per pescare, bere, coprirsi, leggere e scrivere. Il resto dell’occorrente è nella mente, nel cuore e nell’anima. In questo posto non si viaggia, ci si ferma.
L’immobilità è indispensabile per un percorso alla scoperta di una vita interiore, all’ascolto delle domande che la nostra mente crea. Siamo davvero soli. Silenzio e solitudine sono preziosi in una realtà dove si rincorrono insignificanti chimere e si dialoga senza ascoltare. In questo viaggio la natura si gode lo spettacolo di noi che riflettiamo sulla delicatezza dei cristalli di neve, sulla spiritualità, su noi stessi domandandoci per quanto tempo ci si può ancora sopportare.
Siamo a 120 chilometri dal primo villaggio, le sole attività fattibili sono fumare, bere, pescare, leggere, scrivere, tagliare la legna e pensare.
Tesson è poesia, magia. Ci fa conoscere il progresso, quello vero, scaturito dalla regressione e, nelle ore di bufera, ci rende partecipi delle letture che ha scelto: Nietzsche, Schopenhauer, Lawrence ed altri capolavori.
In un mondo ossessionato dalle immagini, dalle fotografie, qui si guarda davvero la natura, si ascolta il frastuono della mente. Non c’è scampo…È ora di fare i conti con noi stessi.
Lettura meravigliosa.
Buona lettura,
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