Regia: Andrew Patterson
L'immensità Della Notte (The Vast of Night)
Ma sul serio. COSA CAZZO.
Si io ve lo dico, The Vast of Night è un grosso “cosa cazzo”,
prendendolo e guardandolo senza saperne assolutamente niente, naturalmente (ed è anche ciò che vi consiglio).
prendendolo e guardandolo senza saperne assolutamente niente, naturalmente (ed è anche ciò che vi consiglio).
Detto questo, procedo a spiegare:
Nei primi due minuti veniamo a conoscenza che quello che stiamo per vedere è un film (grazie al cazzo), appartenente ad una fittizia serie antologica che palesemente si rifà a The Twilight Zone, chiamata “Paradox Theatre”.
Questo piccolo intermezzo che ci immerge nel film dietro il film, e che si ripeterà anche per qualche altra volta nel corso della pellicola, non è che la prima delle tantissime scelte stilistiche e narrative da “cosa cazzo”, seguito da fronte corrucciata e testa leggermente inclinata verso destra.
Perchè The Vast of Night, opera prima di Andrew Patterson, è tutto ciò che non ti potresti mai aspettare e ciò che ti potresti invece aspettare, da rapimenti alieni, e il terrore derivato dall’immensità della notte.
Il probabile senso di odio, derivato da lunghi piano-sequenza e inutili-dialoghi-infiniti dei primi 20 minuti, lascia pian piano spazio al sospetto e alla tensione che lo storytelling di James Montague e Craig Sanger costruisce in maniera astuta e abilissima, senza di fatto mostrare niente fino alla fine.
È con la parola, che i due sceneggiatura creano un alone di mistero fittissimo, nel quale i due protagonisti, ignari di cosa gli sta aspettando, entreranno.
Ed è la fantasia dello spettatore a fare il resto.
Si può parlare quindi di qualcosa di molto simile, solo come struttura, ad un found footage/mockumentary alla Blair Witch Project o, ancora più in tema, alla Phoenix Forgotten.
La paura dell’ignoto è nei racconti, e nella narrazione calma e misurata con il contagocce, di Billy e Mabel Blanche.
Il terrore è nella parola.
Buona visione,
Trailer
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