Autore: Donato Carrisi
L’IPOTESI DEL MALE (Donato Carrisi)
Dopo aver letto ed apprezzato Il Suggeritore, mi sono sentito in dovere di proseguire la lettura del ciclo dedicato a Mila Vasquez, e credo proprio che non mi fermerò qui.
L’Ipotesi del Male infatti, secondo libro della saga, l’ho trovato ancora più valido del predecessore e, sperando nel mantenimento di questa tendenza, le sensazioni sono molto positive per il futuro.
La scrittura e lo stile di Carrisi sono riconoscibili sin da subito (non mi dilungherò ancora su di esse, dato che già ne ho parlato ne Il Suggeritore) e ci catapultano immediatamente all’interno di quest’altra allucinante vicenda, forse meno ricca di colpi di scena (anche se qualche svolta inaspettata non manca), ma non per questo meno interessante.
L’idea di proseguire le vicende riguardanti Mila e tutto ciò che le gravita attorno l’ho trovata vincente, sia per il personaggio della giovane poliziotta, misterioso ed affascinante come pochi anche nell’affrontare il ruolo di madre che la vicenda di sette anni prima le ha regalato, sia per tutto ciò che era rimasto in piedi dal romanzo precedente e che qui sembra trovare la sua più che degna prosecuzione.
La faccenda dei “ritornati” mi ha infatti affascinato molto, con quell’alone di mistero sul loro passato, sulla loro sparizione e su un’eventuale ritorno in pista a seguito degli ultimi sviluppi. Parallelamente alle loro vicende si fa prepotentemente strada il concetto dell’ipotesi del male, anch’esso molto intrigante e sicuramente ottima base per poter costruire un’altra serie di crimini efferati, descritti con molta dovizia di particolari, come d’altronde il lettore si aspetta e pretende.
E se prima avevo speso buone parole per il personaggio di Mila, è interessante vedere come Carrisi tenda sempre ad affiancarle un personaggio altrettanto “complicato”, che riesca però in qualche modo a prenderla per mano nei momenti in cui le sue paure e le sue debolezze rischiano di farla cadere. Era stato Goran Gavila nel Suggeritore, è il reietto Berish ne L’Ipotesi del Male, altra figura chiaramente enigmatica, con un passato oscuro che viene via via svelato e che risulterà decisivo per la svolta dell’indagine e per le buone sorti della nostra protagonista.
Come dicevo poco sopra, non mancano pure qui svolte inaspettate con coinvolgimenti illustri e non troppo prevedibili, alternati a scene decisamente interessanti, come per esempio il numero di Ivanovic nel palazzo, che mi ha ricordato in un certo senso quello del buon Hannibal ne Il Silenzio degli Innocenti.
E con un paragone del genere, diciamo pure che Carrisi un aperitivo me lo deve 😆.
Detto ciò, grandissimo libro, consigliato a tutti i fan dello scrittore di Martina Franca e agli appassionati dei thriller belli tosti ed intricati.
Giudizio complessivo: 8.5
Enjoy,
Nessun commento:
Posta un commento