DARKMAN
Darkman è un film del 1990 della durata di 96 minuti, dal genere drammatico/thriller. Scritto e diretto da Sam Raimi e interpretato da Liam Neeson.
SINOSSI
A Los Angeles lo scienziato Peyton Westlake sta compiendo straordinari esperimenti su un nuovo tipo di pelle artificiale per aiutare persone con la pelle rovinata
da ustioni, ma una volta modellata la pelle ha una durata massima di 99 minuti, dopodiché si liquefà.
da ustioni, ma una volta modellata la pelle ha una durata massima di 99 minuti, dopodiché si liquefà.
Una banda di criminali guidati da Robert G. Durant distrugge il suo laboratorio. Sopravvissuto all’incidente con il volto completamente sfigurato dalle ustioni ed il corpo lesionato dagli esperimenti chimici, Westlake cerca di ricostruire il suo laboratorio ed il rapporto con la fidanzata Julie. Lacerato tra il desiderio di crearsi una nuova vita con Julie e la sete di vendetta, l’uomo noto come Darkman inizia a farsi giustizia assumendo identità diverse…
PRODUZIONE E CURIOSITÀ
Per il ruolo principale di Darkman, Sam Raimi voleva qualcuno che potesse interpretare un mostro con l’anima di un uomo e che potesse trasmettere al pubblico tutto ciò facendolo sotto uno spesso strato di trucco. Liam Neeson, per prepararsi al meglio, contattò la Phoenix Society, un’organizzazione che aiuta le vittime di incidenti con gravi deformazioni ad essere reintegrate nella società, per calarsi perfettamente nel personaggio.
Raimi voleva in origine basare il film su “The Shadow“, storico personaggio creato da Walter B. Gibson, conosciuto in Italia come L’Uomo Ombra. Tuttavia non riuscì ad ottenerne i diritti e quindi dovette creare “Darkman” al suo posto. La storia allora partì da un racconto del regista stesso, che rendeva omaggio ai Mostri Classici della Universal degli anni ’30.
Sam Raimi, quindi, ideò un proprio personaggio, capace di cambiare il proprio volto, traendo ispirazione da Il gobbo di Notre Dame, Il fantasma dell’opera e The Elephant Man.
La stesura della sceneggiatura è stato un processo lungo e complicato che ha attraversato ben 12 bozze in totale. Il motivo è che Sam Raimi voleva esplorare l’evoluzione della psicologia di Peyton/ Darkman nel corso del film.
Così raccontò: “Ho deciso di sondare l’anima di un uomo: all’inizio, un uomo comprensivo e sincero, al centro un uomo vendicativo che commette atti atroci contro i suoi nemici e alla fine, un uomo pieno di odio per ciò che è diventato, che è costretto ad andare alla deriva nella notte, in un mondo lontano da tutti quelli che conosce e da tutto ciò che ama”.
I primi screen test non andarono molto bene. La Universal, decise di riportare direttamente a Sam Raimi che alcuni lo avevano giudicato il peggior film mai visto. E lo stesso pensavano i dirigenti della casa di produzione. Poi, due proiezioni, una delle quali montata con la colonna sonora di Danny Elfman, andarono bene.
Rob Tapert disse: “L’esperienza con Darkman è stata molto difficile per Sam e per me, non è il film che pensavamo sarebbe stato. Lo studio si è innervosito a causa degli elementi eccentrici e ci ha costretti a tagliarli, il che è stato un peccato”.
La fase di montaggio è stata inoltre tanto stressante che sembra che il montatore abbia addirittura avuto un esaurimento nervoso e abbia lasciato la produzione. Tuttavia, stando a quanto riferito da Raimi “Il marketing ha fatto del film una fabbrica di soldi”.
PARERE E CONCLUSIONE
Sam Raimi, a quei tempi meno noto e alle prese con uno dei suoi primi lavori, in questa pellicola, sceglie di sperimentare la possibilità l'espressività del cinema horror a quelli dei fumetti.
Il regista decide di creare un suo personale supereroe, dando credibilità ad un giovane Liam Neeson nei panni di uno scienziato tranquillo, ma allo stesso tempo capace di diventare uno spietato vendicatore senza volto. La "visione" di Raimi viene riprodotta nelle immagini e nei personaggi dando, a chi sta guardando il film, una piacevole sensazione come se si stesse sfogliando un fumetto.
Ogni carattere si esprime per battute memorabili e consacra il dialogo ad una lotta fra filosofia del bene e del male. In particolare, l'introspezione dell'eroe sfigurato di Liam Neeson si esprime attraverso nel film troviamo atmosfere caratterizzate da un buon pathos e tematiche prevalenti come il Doppio, la paura della deformità e l'amore per l'oscurità.
Un confronto continuo tra bene e male (quello del protagonista Liam Neeson) in una continua "lotta" per cercare di ottenere ciò che gli è stato ingiustamente tolto per mano di uomini cattivi senza scrupoli: una vita tranquilla.
Personalmente è un film che mi è piaciuto molto.
Giudizio complessivo: 8
Buona visione,
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