Ideatore: Scott Frank
RECENSIONE
Godless, serie Netflix di Scott Frank (il coautore dello script di Logan, qui nella veste di sceneggiatore, regista e coproduttore con Casey Silver e Steven Soderbergh), fa uso di tutti i tópoi del genere inserendoli in una serie corale che si prende il proprio tempo per raccontare tante storie, ugualmente importanti, tralasciando poco o nulla.
All’interno del macro-quadro della caccia al bandito che vede il personaggio di Frank Griffin (Jeff Daniels) sulle tracce del figlio adottivo Roy Goode (Jack O’Connell), si inseriscono tante storie più piccole, ma non per questo meno piene di significato: la tragedia in miniera che ha trasformato La Belle in un paese di vedove, il dramma personale e inesorabile della malattia per un pistolero, le meravigliose back stories di personaggi altrettanto degni di lode, la cui narrazione viene sempre affidata a suggestivi flashback in bianco e nero.
In Godless c’è tutto questo, e anche altro di cui è bene non scrivere, per non svelare troppe informazioni.
La scrittura è sicuramente il primo merito (ma non l’unico) dello show Netflix, e ci regala quello che è uno dei migliori personaggi del 2017 televisivo, Frank Griffin, a cui presta il volto un barbuto e sorprendente Jeff Daniels.
Concepita come una miniserie da sette episodi della durata di 70 minuti circa l’uno (motivo per cui sarà difficile vederne un sequel), Godless può veramente rappresentare il primo tassello per la definitiva rinascita di un genere al momento lasciato un po’ in disparte, riuscendo a coniugare i temi classici del genere, con una messa in scena e una scrittura moderna, che non annoia mai neanche nelle fasi più compassate e introspettive.
Ben girata, ben fotografata e scritta magnificamente.
Buona visione,
Trailer
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