Autore: Rubèn Gallego
“Non mi piace il BIANCO. Il bianco è il colore dell’impotenza e della dannazione, il colore del soffitto degli ospedali e delle sue lenzuola. Cura e tutela garantite. Silenzio e quiete: il nulla. Il nulla della vita d’ospedale che scorre all'infinito".
"Il NERO è il colore della lotta e della speranza. Il colore del cielo notturno, lo sfondo fermo e nitido dei sogni, delle brevi pause fra gli intervalli diurni, bianchi e sterminati, delle infermità fisiche. È il colore del sogno e della fiaba. Il colore del mondo dietro le palpebre chiuse. Il colore della libertà, il colore che ho scelto per la mia sedia a rotelle.”
Questa è la storia di un bambino che non cammina, non muove le braccia, non ha genitori, ma non è disperato.
La storia dei suoi continui trasferimenti in orfanotrofi e ospizi, ma con un forte credo nei legami. La storia di cattiverie, soprusi, brutalità, decadimento umano che non gli impediscono però di cogliere gesti di bontà che s’insinuano tra menefreghismo e umiliazioni; di un’infanzia atroce, che non gli fa però smettere di costruirsi un futuro; di disabili che si preparano a combattere con chi gli arti li ha; di donne su sedie a rotelle che portano con sé cartelli “amo la vita”; di chi, nella propria disperazione, non smette d’incoraggiare gli altri; di chi, accusato di ritardo mentale solo perché disabile nei movimenti, non smette di leggere e mostrare tanto amore nei confronti di animali e anime fragili e di chi, nonostante l’abbandono e la morte davanti agli occhi, non smette di apprezzare il buon cibo.
Un libro che non vuole commuovere, né impietosire, ma far conoscere concretamente, con energia e forza di reazione, la VERA INFANZIA di Rubén Gallego e le sue piccole vittorie.
Una lettura necessaria per non smettere di amare il mondo.
Buona lettura,
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