Vis a Vis – Il Prezzo del Riscatto (Produzione spagnola)
Tempo fa, in forte sindrome da astinenza da serie tv, chiesi
consiglio sulla mia pagina facebook su quale serie avrei potuto concentrare le
mie attenzioni. I miei contatti non si fecero
attendere molto nel dare delle risposte sciorinando titoli su titoli e aggiungendo
i classici commenti che evidenziavano le particolarità delle preferenze espresse.
Fra tante serie citate scelsi Vis a Vis - Il Prezzo Del Riscatto, di cui almeno 5 persone mi decantavano le lodi. Così mi avventurai nella serie in questione con la felicità di un gatto che trova le crocchette dopo settimane di digiuno.
Fra tante serie citate scelsi Vis a Vis - Il Prezzo Del Riscatto, di cui almeno 5 persone mi decantavano le lodi. Così mi avventurai nella serie in questione con la felicità di un gatto che trova le crocchette dopo settimane di digiuno.
Vis a Vis si svolge in un penitenziario femminile dove la
nostra eroina Macarena Ferreiro (Maca per gli amici), interpretata da una
bravissima Maggie Civantos, si ritroverà dopo aver trafugato qualche milionata
di euro per conto del suo amante.
L’impatto iniziale di una persona fino a ieri innocente con
la società penitenziaria inizialmente regge lo scheletro del film: i personaggi
e le situazioni coinvolgono lo spettatore a dovere anche grazie all’aiuto di un’ottima
regia; peccato che, successivamente, tutto si areni nello stesso loop sempre
più esagerato fino ad arrivare spesso e volentieri all’assurdo.
Macarena infatti non farà altro che infilarsi in continuazione
in guai sempre peggiori, senza mai imparare dai suoi errori precedenti. Una
persona di questo genere non esiste e se esistesse sarebbe una completa idiota.
Comprendo benissimo che per mantenere l’attenzione su un
prodotto che si sviluppa nel tempo come una serie TV bisogna intrattenere lo
spettatore e quindi coinvolgerlo emotivamente con un crescendo di shock emozionali,
ma in questa serie si sviluppa lo stesso schema per 4 stagioni consecutive.
A volte le situazioni ed i comportamenti dei personaggi sono
talmente assurdi che ci si domanda se la produzione abbia riletto la sceneggiatura
almeno una volta a voce alta oppure no. Andando fuori tema, è come quando Marco
Masini tradusse e cantò la famosissima canzone dei Metallica, Nothing Else Matters,
e nessuno dei suoi amici gli sparò ad un ginocchio per evitare che accadesse (il
titolo fu tradotto in ‘’E chi se ne frega’’).
Vi giuro che alla seconda stagione avrei voluto mollare lì
la serie per dedicarmi all’omicidio di chi me l’aveva consigliata, ma causa prigione
sicura e una grande pigrizia che mi caratterizza particolarmente, ho desistito.
Sudando ed in preda ad attacchi epilettici, sono riuscito ad
arrivare alla fine e lì, giusto per santificare la non coerenza che ha regnato
sovrana in ogni puntata, accade il meglio: un finale tarantiniano che apre la
porta ad una quinta serie, dove Maca
Ferreiro, e la sua peggior nemica Zulema, fanno una rapina insieme in una
gioielleria…
Voi direte: bè una cosa carina, ci potrebbe stare fra
compagne di cella!
Peccato che Zulema, interpretata divinamente da Najma Nimir,
sia la causa della morte di:
- figlio non ancora nato di Macarena, ucciso facendole
ingerire a forza un farmaco abortivo;
- figlia piccola della futura moglie del fratello;
-madre di Macarena (indirettamente);
-padre di Macarena.
E sia inoltre colpevole di aver storpiato a vita suo fratello...
Insomma, chi di voi non si prenderebbe come compagna di
avventura una persona che gli ha decimato la famiglia?
Bacini e pace fatta.
Cris
Cris
Trailer
Nessun commento:
Posta un commento