Regia: Lana Wachowski, Lilly Wachowski
RECENSIONE
Il celebre film Matrix diretto dalle sorelle Wachowski rappresenta per gli anni '90 quello che Star Wars è stato per gli anni '70: un nuovo standard qualitativo e concettuale a cui, volenti o nolenti, tutti i film successivi hanno dovuto adeguarsi.
Il primo capitolo dei fratelli (oggi sorelle) Wachowski nel 1999 è riuscito a diventare in breve tempo un cult e a scolpirsi in maniera considerevole nella cultura di massa. Molte e molte persone sin da subito ed ancora oggi sono rimaste rapite totalmente dal mix di influenze diverse, fondendosi con lo sci-fi e il cyberpunk.
A incidere più di ogni altra cosa nell'immaginario collettivo ci ha pensato poi l'iconica scena in cui Morpheus spiega a Neo la verità sul mondo che lo circonda, con la scena della pillola rossa e pillola blu.
La trama ha per protagonista Thomas A. Anderson, un impiegato modello (interpretato da Keanu Reeves) che conduce una seconda vita da hacker usando lo pseudonimo di Neo per addentrarsi nelle profondità di internet. Arriva però un momento in cui la sua vita cambia drasticamente, quando scopre di aver sempre vissuto in una realtà fittizia, creata appositamente da un'intelligenza artificiale superiore per tenere l'umanità in catene.
Il livello tecnico è molto alto, basti pensare alla stessa tecnica del bullet time, già vista in azione in altri film, e che in Matrix è stata portata a un livello superiore grazie all'uso massiccio della computer grafica, in grado di settare nuovi standard per tutte le opere venute dopo.
Matrix è stato davvero un film evento in tutto, sin dalla sua uscita e a discapito degli altri due film usciti (Reloaded & Revolutions criticati forse troppo dal pubblico) resta un opera magnifica piena di significati e che continua ad appassionare.
Buona visione,
Trailer
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