Regia: Hayao Miyazaki
RECENSIONE
Kiki è una streghetta di tredici anni che lascia la sua casa per fare il suo anno di apprendistato, con la sua scopa e il suo gatto Jiji cerca una città dove poterlo fare.
Kiki sceglie una città sul mare, inizialmente incontra molte difficoltà, perché ormai nessuno crede più alla magia e alle streghe, i ragazzi del posto la prendono in giro, ma Kiki non si perde d'animo, alla fine trova lavoro (dal titolo potete intuire quale sia 😁) grazie ad una famiglia di panettieri che crede in lei e nelle sue capacità.
Kiki è una ragazza un po' maldestra, diffidente verso i suoi coetanei e ad un certo punto perde la fiducia in se stessa e di conseguenza anche i suoi poteri.
Ed ecco che qui velatamente Miyazaki lancia il suo messaggio: quando le cose non vanno come vorresti e perdi la tua autostima, circondati di persone che possano aiutarti a superare quel momento.
Infatti Kiki grazie al suo nuovo amico Tombo e al suo inseparabile Jiji riesce a recuperare la sua autostima e la sua magia.
È un film molto leggero e divertente, la sbadataggine di Kiki vi strapperà più di una risata.
Kiki sotto certi punti di vista mi somiglia: ama il mare, gli animali, ha la testa tra le nuvole ed è un po' maldestra, però è anche determinata nel raggiungere il suo obiettivo e non si lascia scoraggiare troppo dalle difficoltà.
È un film che mi è piaciuto, ma non tanto quanto mi è piaciuta La Città Incantata.
Una particolarità che mi ha colpito è che in questo film ci si allontana dal mondo orientale e ci si avvicina a quello occidentale, la città in cui vive Kiki è ispirata a Stoccolma, ma anche ad altre città europee come Lisbona e Napoli.
Una bella novità!
Per oggi è tutto! Ci vediamo prossimamente con un nuovo appuntamento nel magico mondo di Miyazaki.
Buona visione,
Trailer
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