Autore: Jean-Christophe Grangé
I Fiumi Di Porpora di Jean-Christophe Grangé, uscito in Italia nel 1999, e diventato film nel 2000. Il film, pur non essendo un capolavoro, mi è sempre piaciuto da morire per cui non potevo non leggere il libro.
Trama: Grenoble. Viene ritrovato un cadavere, torturato, incastrato tra i ghiacciai; non molto lontano qualcuno profana una tomba al cimitero. I due crimini saranno collegati?
Poliziotti che non sembrano tali, demoni troppo umani, bambini sperduti sono i protagonisti di una storia piena di suspense dove niente è come appare. Ghiaccio e sangue, acqua e morte e sullo sfondo una Francia montana e glaciale come i personaggi che la abitano.
Il thriller di Grangé è davvero spettacolare, ben scritto e ben dosato nella suspense e in ogni colpo di scena. Pur essendo intricato non lo è eccessivamente e tutto si incastra magnificamente nella discesa, o salita, che porta al finale.
I Fiumi Di Porpora è il mio genere di thriller: cervellotico quanto basta, truculento, non eccessivamente descrittivo, asciutto, freddo.
Il romanzo è molto simile al film, ma secondo me è molto più bello, e lo dico da amante della pellicola. Quando si leggono libri tratti da film a volte si rischia sempre di rimanerne delusi in qualche modo, come mi successe con Il Club Dumas che poi è diventato La Nona Porta (il film è carino, mentre il libro è una noia mortale senza precedenti).
Mi piace quando ci sono differenze perché si tratta comunque di media differenti, ma quello che ricerco è la stessa atmosfera che nel caso del romanzo di Grangé c'è ed è rimasta la stessa.
Buona lettura,
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