Autore: Franck Thilliez
Penso di aver appena finito il più bel thriller che abbia mai letto e ne ho letti tanti nella mia vita.
Il Manoscitto, di Franck Thilliez per Fazi, è un meta-libro (se avete visto Inception di Nolan ecco cosa è questo libro, un book-inception), un libro nel libro nel libro nel libro nel libro.
Trama: Caleb Traskman, noto scrittore, muore lasciando un manoscritto incompiuto. Il libro di Traskman racconta la storia di Léane Morgan, della sua famiglia, della scomparsa della figlia e della caccia al suo assassino. Starà al figlio del romanziere Traskman portare a termine la storia di suo padre e quindi la storia di Léane.
La trama è tutto sommato abbastanza semplice, ma è l’intreccio della trama, o meglio delle trame, a renderlo davvero un libro unico nel suo genere. Le trame di tutti i libri contenuti nel romanzo di Thilliez sono magistralmente incastrate una nell’altra, si completano ed espandono.
Come viene ripetuto molte volte nel libro, nei libri, tutto è un “gioco degli specchi” ed è incredibilmente vero. Ogni parola, ogni pezzo di trama, ogni frase è “altro” oltre al suo senso letterale.
Non sono stata delusa nemmeno dal finale, il mio terrore più grande era che tutto questo incastro alla fine si sgretolasse in un finale semplice e senza senso.
La scrittura vi catapulta in un vortice di orrore, tensione, enigmi; vi assicuro che sarà impossibile smettere di leggerlo, come una specie di droga per la vostra mente. Quello che Thilliez chiede al lettore è di essere anche, e soprattutto, parte attiva nelle indagini e negli enigmi del libro.
Vi lascio con un consiglio: se deciderete di leggerlo, fate attenzione AD OGNI COSA, ad ogni parola, ad ogni virgola. Leggetelo e rileggetelo perché la soluzione di tutto è lì davanti ai vostri occhi e lo è stata fin dall’inizio e la soluzione non è mai una sola.
Buona lettura,
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