Autore: Dario Levantino
Ci sono album fotografici che possono salvare la vita, libri come Oliver Twist e Noi, I Ragazzi Dello Zoo Di Berlino che possono far sentire meno soli quando la vita ti volta le spalle e, infine, due pali in un campo da calcio che possono portare l'adrenalina alle stelle perché rappresentativi di una lotta per difendere ciò in cui si crede.
Questo per Rosario è tutto. Tutto ciò che gli è stato portato via.
Sedici anni e vive a Brancaccio, quartiere di Palermo. Lo conosci? Brancaccio è spazzatura, vetri rotti, porte divelte, droga, degrado, prostituzione.
Rosario è un ragazzo considerato violento, perché difende una madre anoressica, tradita, abbandonata e ha un padre che lo odia. Ed è proprio nei momenti di debolezza, quando il cuore parla, che il mondo crolla e ciò che credevi il fondo è invece solo l'inizio del buio.
Rinchiuso in una casa-famiglia divenuta un carcere, accusato di aggressioni, violenza, emarginato, picchiato e marchiato da schedari redatti da assistenti sociali che non hanno capito nulla, interessati solo ai soldi.
Una fuga con mani e piedi incatenati, grida mute di disperazione, conclusioni errate, emeriti sconosciuti che decidono per altri, una collettività che non conosce nel profondo e separa senza pietà.
Sarà con Aiace nella mente, che lotterà sino all'ultimo respiro per cercare la madre, far pace col passato e ricongiungersi con Anna, la sola che gli insegnava a non aver paura, "tramite tra terra e abisso".
Un libro che insegna a far tacere la paura, le minacce, gli inganni, a lottare per l'abolizione di quel potere marcio detenuto da sciacalli e dal folle "giro" degli "spacca ossa" che lucrano su chi non ha più speranze per lasciar posto all'arte, alla musica, alla letteratura, all'amore, alla solidarietà e all'amicizia.
Meraviglioso.
Buona lettura,
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