Regia: Ruben Fleischer
RECENSIONE
Una carriera e mezzo dopo il primo Zombieland, Jesse Eisenberg, Woody Harrelson, Emma Stone e Abigail Breslin tornano nell’universo post-apocalisse ideato da Ruben Fleischer.
Questo accade precisamente 10 anni dopo il primo film. Ciò praticamente solo per dire che, in questi (tanti) anni, di acqua sotto i ponti ne è passata. E questa volta, il tempo non è stato proprio troppo buono.
Ora anche le serie tv spagnole di discutibile qualità rinominano i propri personaggi con i nomi di città, mentre Fleischer nel frattempo si è dato ai progetti semi-fallimentari (coff coff Venom coff) e il sottogenere dello zombie movie è come sempre in crisi abissale...ma questo anche 10 anni fa quindi sto zitto.
I segni per la buona riuscita di un prodotto del genere erano, quindi, pochi.
Ma il tempo è stato caritatevole, almeno, su una cosa...gli attori protagonisti.
Tra chi è stato nominato agli Oscar, e chi l’Oscar l’ha proprio vinto, questo secondo capitolo di Zombieland vede un cast ancora più maturo e decisamente molto più affiatato rispetto a quello del primo film.
Non è una sorpresa infatti, che alcuni dei principali meriti che Double Tap si porta a casa, riguardano proprio Harrelson & Co.
Al contrario di Doctor Sleep e il suo “effetto nostalgia Disney” per l’Overlook e lo Shining di Kubrick, che non mi ha detto proprio un cazzo, rivedere Jesse Eisenberg che enumera le sue famose regole per sopravvivere ad un apocalisse zombie, Emma Stone che è perfino più figa quando ammazza morti viventi che quando è ignuda per quei 2 nanosecondi in La Favorita (lo so che vi siete masturbati in quella scena brutti bastardi), Woody Harrelson che naturalmente fa Woody Harrelson e Breslin che... beh si... in realtà qua non è che faccia tanto oltre ad avere crisi adolescenziali.
Beh... dicevo che rivedere la gang al completo mi ha senza dubbio un po’ commosso.
Quindi fra, filmone?
Grazie per la domanda... ecco, no.
Perché si, da una parte i fantastici 4 ci sono tutti e le interazioni tra di essi sono divertentissime (anche se in buona parte abbastanza forzate), ma dall’altra c’è il resto del film. E, oltre a Luke Wilson e Thomas Middleditch a interpretare le controparti di Tallahassee e Columbus (adoro), la completa totalità degli altri personaggi introdotto nel corso dell’opera sono proprio un dito nel culo.
Fleischer quindi non riesce nella cosa più difficile, ma assolutamente obbligatoria per un sequel: espandere il mondo che aveva plasmato intorno ai quattro talentuosi attori.
Il risultato è una horror-comedy che funziona a metà, con momenti di indiscussa qualità e superiorità rispetto al primo, e momenti abbastanza cringe e prevedibilissimi.
Se proprio bisogna dare un merito a Zombieland: Double Tap, è probabilmente il fatto che esso presenti la zombie kill più originale della storia del cinema (e poi provate a dirmi di no eh).
Bene, ma non benissimo.
Giudizio complessivo: 5+
Buona visione,
Trailer
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