Regia: Martin Scorsese
RECENSIONE
Si sta discutendo molto a proposito di Martin Scorsese, e visto che oggi è il 4 Novembre, nelle sale (alcune) è arrivato il tanto atteso The Irishman. In questo momento probabilmente sarò in sala, quindi perché non celebrare l’arrivo del suo nuovo film con la recensione dell’amatissimo The Wolf of Wall Street?
The Wolf of Wall Street, tratto dal romanzo autobiografico di Jordan Belfort, racconta la storia di un broker statunitense, dal raggiungimento di uno stile di vita “perfetto”, fino ad una memorabile disfatta, passando per criminalità, corruzione e tanta tantissima droga.
Martin Scorsese ci accompagna in un’altra narrazione fatta di successo, inganni, vita familiare, soldi sporchi e bugie. Questa volta però non c’è la mafia, non ci sono ‘gangster’, i protagonisti sono abili impiegati in giacca e cravatta che si limiteranno a fare il loro (disonesto) lavoro.
Sono proprio questi protagonisti a rendere The Wolf of Wall Street sarcasticamente brutale. La sceneggiatura di Terence Winter è perfetta, l’adattamento riuscitissimo del romanzo è presentato in modo tale da rendere il film una vera e propria “dark comedy” (o commedia nera, se non vi piace l’inglese).
I personaggi – come abbiamo detto – sono il fulcro della storia. L’alieno Leonardo DiCaprio scende da Marte e dà una lezione a tutti interpretando Jordan Belfort in maniera impeccabile, sottolineando ancora una volta chi c’è nella lista dei primi 5 attori più bravi di Hollywood attualmente. A mio parere questa è la sua miglior performance della sua carriera, e nonostante non abbia conquistato l’Oscar (nel 2014 infatti Matthew McConaughey si impossessa meritatamente della statuetta per la performance in Dallas Buyers Club), credo che l’interpretazione di DiCaprio in questo film sia superiore di gran lunga alla straordinaria prova attoriale in Revenant – Redivivo (con il quale invece conquista il premio Oscar come miglior attore protagonista). Leo (posso chiamarti Leo?) addirittura rompe la quarta parete, e ad un certo punto del film dialoga apertamente con lo spettatore. Questo artificio cinematografico avvicina il pubblico al racconto, e nonostante in questo modo si renda palese la finzione di quello che si sta guardando, l’impatto emotivo sullo spettatore è incredibile.
DiCaprio non è l’unico fenomeno però, infatti il già citato Matthew McConaughey ruba, per circa 5 minuti, la scena al protagonista presentandoci Mark Hanna, il mentore di Jordan, in tutta la sua follia, e amore per la droga. Infine abbiamo una Margot Robbie all’inizio della sua carriera, nel ruolo di Naomi Belfort, la seconda moglie di Jordan, che ci fa comprendere il perché ora nel 2019 sia così tanto applaudita.
Il cast non finisce qui ma comprende anche nomi del calibro di Jonah Hill, Jon Bernthal, Kyle Chandler, Jon Favreau: tutti quanti fanno un lavoro eccezionale.
The Wolf of Wall Street allora cosa rappresenta?
Io credo sia una sorta di racconto allegorico e morale della vita reale di un uomo, un’opera cinematografica che ci mostra apertamente l’avidità, l’eccesso e la perversione del sogno americano.
Martin Scorsese infatti porta sullo schermo una storia SPREZZANTE, ironica ma allo stesso tempo spietata, nel quale lo spettatore si diverte durante tutta la durata del film per poi rimanere disgustato e afflitto da quello che ha visto.
Un mini-capolavoro moderno.
Giudizio complessivo: 8.5
Buona visione,
Trailer
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