The Purge (Serie TV - Prima Stagione)


Ideatore: James DeMonaco


RECENSIONE

Dopo aver apprezzato moltissimo il primo Purge e aver massacrato La Prima Notte del Giudizio (ultimo film della saga, che vede in mezzo altri due capitoli nel complesso dignitosi), mi sono approcciato con più di un dubbio all’omonima serie, sempre partorita dalla mente di James DeMonaco.

Tutta la stagione si concentra su un unico sfogo, una notte soltanto ma che sembra non finire mai, dove le storie di protagonisti che non brillano certo per sagacia tattica si intrecciano tra loro sino alla resa dei conti, dove le decisioni prese nel passato tornano a chiedere inesorabilmente il conto.

L’idea è vincente a mio avviso, 10 episodi che si lasciano guardare con interesse e ben introdotti dalla prima puntata che, con un buon finale, inizia a mettere in chiaro che, terminato un episodio, l’obbligo di vederne immediatamente un altro vien quasi da se.


La violenza non manca di certo, anche se per gran parte della stagione risulta quasi più psicologica, dal momento che non ci viene mostrato molto ma, verso la fine, coloro che vanno in cerca di splatter anche mentre vanno a fare la spesa, saranno maggiormente esauditi, con un paio di scene davvero niente male.

Le storie raccontate appaiono interessanti, in particolare quella della giovane Penelope e del fratello protettivo, seguita da quella dei coniugi che fa perno su una Hannah Emily Anderson tanto buona quanto insopportabile e rompicoglioni, ma che nulla può di fronte alla figaggine della misteriosa ed ammaliatrice Lila (interpretata da quella Lili Simmons che non si scorderà facilmente).


L’unica perplessità, che poi è anche qualcosa di più di una perplessità è il concetto che già mi ero trovato ad esprimere dopo le visioni dei film e cioè il come si conciliano le azioni compiute durante lo sfogo, con il ritorno alla vita normale, una volta che sorge una nuova alba. Qui poi entrano in gioco situazioni che francamente si fatica a credere plausibili in un contesto reale. Perché se provi ad ammazzare il capo durante la notte in cui vale tutto e fallisci, come cazz è possibile che poi il giorno dopo il suddetto capo torni ad elargirti lo stipendio e magari pure il premio produzione???. Ecco, una volta analizzato meglio questo aspetto (sempre che DeMonaco o chi per lui ne abbiano l’intenzione), ritengo che il concetto dello sfogo possa godere di un maggior successo.

Qualche dubbio in realtà lo si riscontra anche in alcuni comportamenti un po’ troppo forzati, che fanno da contorno a sequenze non esattamente realistiche (come per esempio l’eccessiva coglioneria di Joe sul finale, che tenta in tutti i modi possibili di farsi fregare dai suoi prigionieri). Ma nel complesso l’intrattenimento ed il coinvolgimento creatosi tendono a far dimenticare le poche pecche riscontrate e, complice un buon finale di stagione che ti introduce direttamente alla successiva, contribuisce all'attribuzione di una valutazione decisamente positiva, che all’inizio non sembrava così scontata.

Giudizio complessivo: 7.5
Enjoy,




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