Regia: André Øvredal
RECENSIONE
Avevo sentito molto parlare di questo film, adattamento di una serie di libri per ragazzi pubblicati negli anni ’80, ed i commenti erano piuttosto discordanti per cui, come spesso accade in questi casi, la curiosità di capire chi è nel giusto e chi mente è stata forte.
E, come ancor più spesso accade, la verità sta nel mezzo, dal momento che Scary Stories To tell In The Dark (che non scriverò più per esteso onde evitare episodi di tunnel carpale) non è certo il capolavoro del secolo, ma certamente offre alcuni buoni spunti che gli garantiscono il diritto di una recensione sul sito più in voga del momento…e anche sul nostro 😁.
Tra l’altro, altro fattore che mi ha spinto alla visione, è la presenza in regia di quel André Øvredal che avevo molto apprezzato nell’ottimo The Autopsy of Jane Doe e il coinvolgimento di Guillermo del Toro che sicuramente ha offerto quel valore aggiunto che si è rivelato decisvo.
La carrellata di poster di vecchi film e la comparsa del bel faccione di Hank (alias Dean Norris, per quei pochi pazzi che ancora non hanno visto Breaking Bad) rendono l’inizio interessante, anche se poi la storia non pare mantenere le aspettative. Tuttavia la comparsa del libro riesce a rimettere in carreggiata la pellicola, grazie anche alla presenza di alcune scene ben riuscite come la “spaventapasserizzazione” del bullo, la degustazione della zuppa gourmet e la sequenza della stanza rossa.
I ragazzi poi non se la cavano male nel complesso, ma si adagiano su quello che in fin dei conti rimane un teen movie, con tutti gli aspetti tipici (e le pecche) del caso; film leggero, un po’ infantile in alcune scelte e decisioni e con dialoghi a volte stupidi. Però ritengo che ai pari età dei protagonisti possa piacere molto di più che a me e a chi ha già svoltato i 30 (senza contare quelli che, leggendo horror, si aspettano come minimo una testa mozzata e probabilmente qui non saranno esauditi fino in fondo).
Gli effetti sono senza dubbio uno dei punti forti della pellicola e trovano il loro miglior compimento nella realizzazione delle creature, sia dal lato tecnico, sia da quello della fantasia nel crearle, perché non è da tutti giorni vedersi sullo schermo l’affettuosa Donna Pallida o il temibile Svertebrato.
Se ci pensiamo quindi, il film scorre relativamente bene, ti impegna per un’ora e mezza abbondante senza annoiare e regala pure alcuni momenti interessanti, che mi fanno propendere per consigliarne la visione a spettatori di tutte le età, con preferenza per quelli nel range 10-14.
Giudizio complessivo: 7
Enjoy,
Trailer
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