Autore: Leonardo Sciascia
Salve lettrici e lettori, oggi vorrei parlarvi di una pubblicazione definita “Il primo e il più grande fra i romanzi che raccontano la mafia”. Così infatti recita il retro di copertina.
Beh, cosa aggiungere e come rappresentarla al meglio?
Un’opera la cui composizione durò un anno della vita di Sciascia. Un conflitto interiore che vede protagonisti non solo i personaggi del libro, ma anche e soprattutto il singolo individuo con la concezione del legame familiare e con l’attaccamento che questa ha con la parola Mafia.
Ed è proprio questo il fulcro dell’opera così tanto conosciuta: esiste davvero la mafia? E’ davvero possibile che esista questa correlazione morbosa tra il senso del dovere e l’omertà? E ancora, se questa esiste davvero, dove sono le prove, le testimonianze, se tutto ricade sull'obbligo personale della NON denuncia? Chiamatela come volete, ma questa esiste, e si radica, superando l'inimmaginabile.
Come combatterla allora? Basta una sola azione a provocare una crepa: dire basta.
Ambientato in una Sicilia che tentava di riemergere dal governo dell’ex prefetto Cesare Mori, Il Giorno Della Civetta scardina questa velenosa quanto caratteristica mentalità, senza però dover cancellare il significato di lealtà, fratellanza, giustizia.
Un’opera che sento particolarmente mia e che possiede il potere di far riflettere senza infondere un giudizio. Una lettura che illumina, che graffia, che opprime, ma che alla fine, fa rinascere.
Voi lo avete mai letto? Cosa ha scatenato dentro di voi?
Buona lettura!
La vostra libraia di fiducia,
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