Regia: Antonin Baudry
RECENSIONE
PRO
Il capolavoro che non ti aspetti. Quando pensi che stai per vedere il solito film di guerra, ti trovi davanti invece un film con un trama originalissima, coinvolgente e incredibilmente immersivo.
La storia si articola intorno ad un giovane militare di un sottomarino Francese specializzato in guerra acustica. L’attore che interpreta la parte è François Civil, per molti ancora sconosciuto, ma che ci ha colpito per l’incredibile capacità di calarsi nella parte emozionando e coinvolgendo il publico in ogni sua azione. Altra prova di incredibile rilievo è stata offerta da Omar Sy (Quasi Amici) che come sempre non ha deluso le attese.
La pellicola però è andata oltre la bravura dei propri attori nell’interpretare la parte. Infatti il film riesce ad affrontare una tematica, quale la guerra nucleare, vista e rivista, da una prospettiva assolutamente originale, cioè quella della guerra acustica.
Coinvolgenti e ipnotiche sono state le registrazioni che il militare Chanteraide (Civil) ascolta in mezzo all’oceano, intervallati da lunghi silenzi e da improvvise accelerate narrative che tengono lo spettatore sempre sul pezzo, creando anche un senso di inquietudine sopratutto nei momenti in cui si ascolta il “il canto del lupo”. Una suspense eccitatoria che porta ad un finale poetico e di assoluto rilievo.
Un gioiellino Francese di spessore che merita davvero di essere visto.
Ah...segnatevi seriamente questo nome, François Civil, farà una grande carriera.
CONTRO
Lentezza eccessiva in alcuni tratti della pellicola. Forse questo uno dei pochi contro di questo lungometraggio, che si dimostra leggermente compassato nella parte centrale del film soffermandosi eccessivamente sul rapporto fra Chanteraide e la sua ragazza, mostrando il tutto troppo in maniera marginale, quasi lì per caso, risultando un po’ forzato. Inoltre alcune scelte insensate dei personaggi mostrano lacune narrative che minano parzialmente la credibilità della trama.
Per il resto parlare del fattore grafico, ci sembra quasi ingiusto. Perché sì forse non raggiunge le perfezioni del cinema America, ma dimostra come anche in Europa si può mantenere un ottimo livello di effetti grafici senza i budget miliardari Holliwodiani.
Giudizio complessivo: 8
Buona visione,
Trailer
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