Regia: Michael Mann
RECENSIONE
Cinque anni prima del Il Silenzio Degli Innocenti la figura del Dottor Lecter venne portata sul grande schermo grazie a Manhunter diretto da Michael Mann.
Questo adattamento del romanzo Il Delitto Della Terza Luna è spesso snobbato quando si parla di grandi thriller o dei migliori film diretti da Mann, ma secondo me è uno dei lavori migliori che abbia mai fatto.
Manhunter è un prequel de Il Silenzio Degli Innocenti e ha come protagonista il detective Will Graham che dopo essersi ripreso da un trauma provocatogli da Lecter, viene contattato per occuparsi di un caso riguardante un killer, chiamato “dente di fata”, che uccide solo durante la luna piena.
Uno degli aspetti caratteristici di Graham è il suo modo di lavorare, infatti per capire le prossime mosse di un assassino, inizia a pensare e ragionare come lui, un aspetto che all’interno del film suscita parecchio interesse nello spettatore, perché ci viene mostrato un tipo di indagine che sul grande schermo abbiamo visto poco.
La figura del Dottor Lecter viene introdotta verso l'inizio del secondo atto, scelta che ci fa crescere la curiosità sulla sua figura, ed è interpretata da un magistrale Brian Cox, mai così bravo durante tutta la sua carriera, che porterà grazie alla sua intelligenza e cultura sopraffina a riflettere sul perché si fa del male, in un discorso sull’etica di Dio da pelle d’oca.
Un aspetto molto importante di questo film è l’approfondimento psicologico dei personaggi, se da un parte abbiamo Lecter e Graham che discutono sul perché si fa del male e quanto entrambi siano così simili, dall’altra parte abbiamo un agghiacciante “dente di fata” che agisce per un determinato motivo, ma che durante il film riuscirà a farci provare empatia verso di lui.
La mano di Mann è visibile durante tutto il film, sulla costruzione dei personaggi, la tensione continua e le scene d’azione, unica pecca secondo me è il finale.
Manhunter inoltre è fotografato in modo magnifico da Dante Spinotti, il film non sembra proprio dell’86 cosa che non posso dire della colonna sonora che è di grande impatto e ben adattata per tutta la durata del film, ma che si percepisce essere di quel decennio.
Michael Mann dirige un ottimo film, passato in sordina ingiustamente, un caposaldo del thriller che negli anni, più di 30, ha sentito poco niente il passare del tempo, basta guardare l’attenzione ai dettagli, i dialoghi eccezionali e il modo in cui è girato e fotografato per accorgersi che siamo di fronte a un’opera che ha poco nulla da invidiare a Il Silenzio Degli Innocenti.
Buona visione,
Trailer
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