Regia: Tate Taylor
Delusione per questo Ma, su cui riponevo ben altre aspettative, forse senza neppure chiedermi perché. Ma tant’è non ci puoi far niente…a volte, guardando il trailer, sentendo il parere positivo di qualcuno di cui ti fidavi, o semplicemente intuendo un buon potenziale, ti lanci nella visione di una pellicola credendo di andare incontro al filmone e poi ecco servita la delusione.
Già, delusione. Pur essendo infatti un purista della grammatica e tentando di limitare al massimo le ripetizioni, rivangando a volte termini desueti di cui poi a freddo tendo a vergognarmi, ho voluto calcare la mano su quel termine, perché è proprio quello il sentimento che ti avvolge a fine visione, tenendo conto che la storia c’era, i personaggi pure e le idee non mancavano. I presupposti per far bene insomma erano chiari.
La trama, come accennavo poc’anzi poteva senz’altro intrigare, soprattutto nell’idea di andare a scoprire che cosa si celava dietro le feste organizzate da Ma ed in particolare che cosa si celava dietro il suo personaggio. Per consentire ciò era stato pure scelto un gruppo di ragazzi decentemente assortito, con un grado di coglionaggine che, se pensiamo a molti esponenti del genere, non era poi forse così drammaticamente elevato.
E soprattutto la figura di Sue Ann è stata una delle scelte vincenti (poche a dire il vero) del film, grazie ad una buona interpretazione di Octavia Spencer che, in alcuni momenti, sembrava essere decisamente a suo agio nel personaggio cucitole addosso per l’occasione (cazz ci sarei andato di corsa a fare baldoria a casa sua). Quel "A essere sincera vi preferisco al sicuro" suona poi come un pericoloso monito che consente di andare avanti nella visione, anche quando magari uno avrebbe potuto cominciare a triturarsi i cosiddetti.
E questo succede perché per gran parte del film (direi anche per troppo) succede davvero poco; sì d’accordo che si tenta di giocare sulla curiosità dello spettatore nello scoprire come stavano realmente le cose, ma onestamente i dubbi restano. Tra l’altro si può anche pensare che si sia mantenuto un low profile nelle prime battute per poi scatenare l’inferno nella parte finale, ma purtroppo non succede manco questo.
Tutto si gioca unicamente sul personaggio di Ma e, per quanto la Spencer ci sappia fare, chiaramente non può bastare, tenendo conto che di suspence e violenza non c’è manco l’ombra e che le uniche scene di “battaglia” appaiono goffe e mal realizzate.
La questione bullismo poi viene giusto accennata per dare una sorta di spiegazione alle scelte intraprese, senza un reale approfondimento, tanto che non si capisce se il vero spirito della pellicola fosse quello di metterla al centro della vicenda o solo di sfruttarla per dare sfogo alla voglia di rivincita della nostra protagonista.
Non spingendo oltretutto neppure sul tanto violenza, alla fine rimaniamo con un prodotto né carne né pesce, un’occasione persa in virtù del buon materiale che era stato messo sul tavolo, che non mi sento di consigliare.
Giudizio complessivo: 5
Infelice visione,
Trailer
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