Godzilla: King of the Monsters


Regia: Michael Dougherty

RECENSIONE

King of the Monsters.

Alzi la mano chi, alla prima lettura del sottotitolo, si è fatto un minimo di aspettativa che riguardasse, anche solo vagamente, una sorta di messaggio pilota, una trama suggestiva, trainante o mero senso pudico nella stesura della sceneggiatura: bene, vi siete contati? Ottimo, prendete e uscite dalla sala. Non siete degni di questo film.

Godzilla: King of the Monsters o, come a noi italiani piace storpiare ad cazzum i titoli dei film, Godzilla II, è il sequel dell'ultimo reboot sul kaiju più famoso (ed amato) del pianeta e diretto da Gareth Edwards nel 2014. 

In realtà è il terzo appuntamento con il nuovissimo MonsterVerse (quanto ci si è preso gusto con sti universi espansi?), di cui fa già parte Kong: Skull Island del 2017, promesso rivale del "lucertolone", nel conclusivo Godzilla vs. Kong atteso per il 2020.

Tocca a Mike Dougherty riprendere i fatti da una San Francisco disastrata per gli avvenimenti del film di Edwards, piazzandoci davanti il primo abbozzo di trama "umana", con la classica famiglia rovinata per la perdita del piccolo Andrew, una delle tante vittime innocenti (?) dei bisticci fra Gojira ed i M.U.T.O.


Cinque anni più tardi la Dott.ssa Vera (Farmiga), ormai separata dal marito Kyle Chandler (per tutti "Màk", per gentile concessione di Ken Watanabe) che fa le fotine agli animali selvatici per i cazzi suoi in Colorado, e la figlioletta Undici di Stranger Things (Millie Bobby Brown, alla sua prima apparizione cinematografica e dalla strada del successo spianata), sviluppano un marchingegno per "riparare ai danni del passato": slogan del film.

Sì perché Godzilla: King of the Monsters ti mette di fronte ad un significato ecologista, di quelli potenti ed ahimè ricorrenti, oggi: l'uomo è un virus, la Terra ne è satura e prossima alla morte. Se non fosse che... ci sono i Mostri (Kaiju, mostri misteriosi).

Questi bestioni fanno parte di un piano per mantenere l'equilibro dell'ecosistema, monitorati e contenuti dall'organizzazione Monarch - utilizzati al bisogno da una parte ribelle di essa, allo scopo di riportare la vita laddove l'uomo ce l'ha messa proprio tutta per cancellarla: e allora avanti tutta con il piano di auto-distruzione!

E' stato bello finché è durato (poco) questo tentativo di controllare i kaiju come repellente dell'uomo, sparsi un po' per tutto il globo, in attesa del loro momento: ora si possono mettere da parte queste futili cazzate e concentrarci sui protagonisti indiscussi, unici, magnifici: i Mostri!

Ed è per questo che sei al cinema, niente di più, niente di meno.

Sei seduto in sala perché vuoi essere travolto dalla potenza e dall'esagerazione fine a se stessa, senza pretese, senza sentimentalismi, solo mega scontri, possibilmente il più spettacolari possibile, fra esseri immondi e terribili, ancor di più se confrontati alla pochezza e misura del semplice uomo. 


Ed è così: Godzilla è un film esagerato dall'inizio alla fine, dove non puoi (e non devi) prendere fiato per più di cinque minuti prima di rimanere ammaliato dagli stre-pi-to-si effetti di una Computer Graphics pazzesca, assoluta e memorabile protagonista, con a corredo un sonoro mai abbastanza elevato, dove ne vuoi sempre di più (consiglio spassionatamente la visione in una sala con schermo che fa provincia e impianto audio Dolby Atmos aka coi controcazzi). Dove l'assurdo tale non è, come un drago alieno a tre teste che sputa fulmini, un tacchino (super cit.) che sputa fuoco e una falena che pare Spider-Man, perché se così non fosse, che merda di film sarebbe stato? 

Da questo punto di vista è anche lineare, parte a canna e chiude a canna: in più di un’occasione ho avuto un sussulto, che non è spiccato in maniera decisiva rispetto ad altri perché, appunto, il livello di azione e casino (che, ripeto, sei andato a cercarti con consapevolezza) è costante, ti tiene incollato allo schermo con convinzione e spettacolarità, infine ti accompagna fuori dalla sala soddisfatto della visione di una fantastica puttana! 

Che va benissimo così, era esattamente ciò che volevi vedere.

Lunga vita al Re.

Giudizio complessivo: 7.5
Enjoy,



Trailer



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