Autore: Angela Marsons
RECENSIONE
Prima conoscenza che faccio con Angela Marsons, scrittrice britannica che ha trovato l’America grazie alla cospicua lista di thriller che vedono come protagonista la Detective Kim Stone.
Prima conoscenza che faccio con Angela Marsons, scrittrice britannica che ha trovato l’America grazie alla cospicua lista di thriller che vedono come protagonista la Detective Kim Stone.
E questo Urla Nel Silenzio è proprio il primo di questi lavori, uscito nel 2015 e divenuto ben presto un grande successo, così come gli altri due libri (Il Gioco Del Male e La Ragazza Scomparsa), usciti lo stesso anno e facenti parte di questa prima trilogia, acquistabile per altro anche in un unico volume (e a prezzo stracciato aggiungerei).
Le similitudini con altri lavori letti più o meno recentemente non mancano, tanto che mi è venuto quasi immediato accostare la protagonista indiscussa della vicenda (Kim Stone appunto) a quella Colomba Caselli tanto cara a Sandrone Dazieri e, leggendo dell’iniziale cadavere trovato e del mistero che aleggia tra coloro che lo hanno seppellito, mi sono ricollegato all’ottimo La Ragazza e La Notte di Guillaume Musso.
Gli omicidi che incrociamo durante la lettura ci vengono sbattuti in faccia senza troppi fronzoli, con dettagli piuttosto espliciti, in alcuni casi visti dal punto di vista dell’assassino, come quando viene raccontata la decapitazione di uno dei “colpevoli”. Il tutto viene descritto molto freddamente, quasi come se fosse una roba normale e, a mio avviso, ciò aggiunge un quid in più alla vicenda.
La scrittura è molto scorrevole, la Marsons non si perde in divagazioni, è molto diretta e non esistono tempi morti. Proprio per questo motivo, lo spazio rivolto allo sviluppo dei personaggi è estremamente limitato (fatta esclusione per la protagonista), anche se tra le righe si intuiscono alcune peculiarità riguardanti principalmente i membri della squadra di cui la Detective è il capo indiscusso.
La parte finale, con lo sviluppo imprevisto che svela un colpevole che non ti aspetti (ma che se ci pensi non è impossibile da collegare ai fatti), si legge tutta di un fiato e le confessioni del killer, inserite così a tradimento tra un capitolo e l’altro, aiutano molto bene a far montare la curiosità sul come siano andate realmente le cose.
Non mancano poi alcune pregevoli citazioni, spaziando da Wes Craven a Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo, per finire poi con Breaking Bad, a testimonianza che l’autrice sa il fatto suo.
Primo lavoro quindi decisamente promosso, ideale per gli amanti dei thriller diretti che non si fanno troppe seghe mentali.
Giudizio complessivo: 8
Enjoy,
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