Regia: Kevin Kölsch, Dennis Widmyer
“Sometimes dead is better”.
È dopo visioni come questa che, quasi inebriato dal sapore fragrante che mi rimasto in bocca, mi siedo sul divano, sguardo fisso sul soffitto, e inizio a pormi domande di natura esistenziale.
La domanda che mi pongo più spesso, in questi casi, è “Ma perché?”. Certe volte seguita da una invocazione, piena di dolore, al Signore, più o meno fantasiosa in base al mood.
Ma perché?
Al mondo esistono due tipi principali di remake, quelli che riprendono al 100% il materiale originale apportando assolutamente zero modifiche (anche chiamati shot-for-shot) e quelli che invece puntano sull'inventiva e rivoluzionano in buona parte tutto il film (Suspiria è l’esempio più estremo). Ciò che invece non vi dicono, e che in pochi conoscono, è che esiste una terza categoria di remake, la peggiore (anche se dipende dai casi) possibile.
Ed è proprio qua che casca l’asino.
Il film di oggi, Pet Sematary 2019 appartiene proprio alla terza categoria.
Ma perché?
Pet Sematary è uno degli horror più inutili del decennio. Ma non inutile perché è un film di merda eh...per carità ho visto di peggio, ma perché semplicemente non ha un motivo valido per esistere.
La pellicola è al 90% fedele sia al romanzo che all’opera originale del 1989 (che già era abbastanza fedele di suo) salvo praticamente per il finale, che mi è piaciucchiato, e la prima morte. Ed è proprio la prima morte ad essere il punto focale che differenza la versione 2019 da quella 1989 e dato che, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, questa piccola variazione porterà ad una valanga di piccoli cambiamenti, in grado di devastare la quasi totalità della pellicola.
E qui si arriva al concetto di remake 3.0, ovvero il “Cambiamo qualcosa ma lasciamo tutto il resto uguale”.
Questo specifico tipo di rifacimento, perché funzioni a dovere, deve seguire una semplicissima e banale regola: se cambi, cambia bene.
Pet Sematary naturalmente non fa ciò manco per il cazzo, anzi...ANZI, tutte le scene più famose del film del 1989 sono completamente assenti, nei casi migliori, mentre in quelli peggiori diventano scene mediocri, per un film mediocre per un cast mediocre, per una regia mediocre e via via discorrendo.
Quindi Pet Sematary è una sequela di scelte sbagliate, che si distanzia dal cult originale, quasi facendolo apposta, proprio negli unici guizzi veri e propri del film dell’89, che capolavoro non è stato mai, ma sapeva comunque farsi apprezzare.
Pet Semetary 2019 invece è piatto e noioso da inizio a fine, e ripeto, assurdamente inutile, in quanto PS 1989 è praticamente identico dove serve, e fatto mille volte meglio, sempre dove serve.
Ma Perché?
Infelice visione,
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