La Grande Bellezza


Regia: Paolo Sorrentino

La Grande Bellezza è il film più famoso di Sorrentino, premiato con l’oscar al miglior film straniero. Narra la storia di Jep Gambardella, uno scrittore con un solo romanzo all’attivo, che passa la vita andando a festini e facendo cose inutili.

Il film già dalla prima sequenza cita Fellini, e infatti vorrei iniziare la recensione parlando di questo: Sorrentino esagera con gli omaggi a Fellini, infatti costruisce proprio scene intere solo per citare. Nonostante questo penso che il film abbia una propria anima e non sono d’accordo con chi dice che questo film sia soltanto una copia di Fellini

Tecnicamente eccelso ma veramente troppo lungo (ho guardato l’integrale).

Notevole l’esaltazione di tutti i monumenti romani, cosa che però, anche in questo caso, venne già fatto da La Dolce Vita. Qui si vede anche l’evoluzione della Roma anni 60, ora non ci sono più i bar pieni di gente, ma ci sono le discoteche piene di individui strani. 


Interessante notare come molti abbiano paragonato questo a La Dolce Vita per la trama ma il film, se non per la descrizione di una Roma vuota, fa esattamente il contrario: ne La Dolce Vita Marcello inizia pieno di illusioni e speranze, e nel finale capirà la realtà, o forse no. Mentre ne La Grande Bellezza parte disilluso e senza troppe speranze, ma poi nel finale tornerà ad essere felice, o così sembra. 


La potenza delle scene iniziali ai festini ci mostra subito il talento di Sorrentino, nel parlare benissimo senza parola ma con le immagini. Infatti le parti dialogate sono spesso quelle meno belle e più fastidiose, sopratutto i primi dialoghi.

Tuttavia la prima ora e mezza è molto equilibrata e con una bella descrizione dei personaggi, peccato che poi si perda verso il finale. Cose brutte ce ne sono troppe: la giraffa e i fenicotteri in CGI, i monologhi pretenziosi, scene che rompono il ritmo e che allungano inutilmente il brodo ecc.

Nonostante tutti questi difetti ho apprezzato il film, sicuramente grazie anche a una colonna sonora mia più azzeccata e che potrebbe portare il film su una lettura più filosofica e spirituale. 

Da aggiungere anche il commento per un’atmosfera grottesca che è presente per tutto il film, e che non fa altro che sostenere l’idea di Sorrentino.

Consigliato film di Sorrentino, sicuramente molto turistico e grazie a questo molto apprezzato in America; rimane un gran bel film.

Giudizio complessivo: 3.5/5
Buona visione,




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