Ormai è tutto pronto, 19 azzurri saranno protagonisti ad Are (Svezia) dal 4 al 17 febbraio per il Mondiale di Sci Alpino.
AI nostro contingente ha tutte le carte in regola per esprimersi su ottimi livelli nell’appuntamento più importante di tutta la stagione. Le varie gare di Coppa del Mondo che si sono disputate da ottobre fino a oggi hanno offerto degli spunti molto interessanti e i risultati non sono mancati. Ora bisogna però replicarsi nella rassegna iridata e riscattare la deludente kermesse di due anni fa quando portammo a casa soltanto il bronzo di Sofia Goggia in gigante.
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Proprio la Campionessa Olimpica di discesa libera sarà una delle nostre punte di diamante. La bergamasca è tornata in gara dopo l’infortunio che l’ha costretta a saltare la prima parte di stagione e ha subito fatto la differenza: due secondi posti a Garmisch nelle prove veloci, confermandosi un fenomeno indiscusso che nonostante il lungo stop non ha perso il feeling con la neve. La 26enne ha tutte le carte in regola per replicarsi anche in questi Mondiali, sembra avere ritrovato la forma necessaria per poter brillare e sicuramente partirà tra le grandi favorite in discesa e in superG: stiamo parlando di una fuoriclasse in grado di adattarsi a tutte le piste e di confezionare numeri di altissima classe, in terra tedesca ha anzi sfoggiato una sciata quasi migliore rispetto a quella pre-infortunio e chissà che ad Are non ci faccia sognare ancora una volta.
Dominik Paris è l’altra stella di questa Italia molto ambiziosa, il gigante altoatesino ha infilato la magnifica doppietta di Bormio e si poi laureato all’Università di Kitzbuehel dove ha "giganteggiato" per la quarta volta in carriera (3 in discesa, 1 in SuperG). Il 29enne ha vinto solo un argento iridato (quello in discesa a Schladming 2013), troppo poco per una carriera di spessore come la sua: questa volta l’azzurro deve diventare grandissimo, può davvero essere l’uomo dei Mondiali se saprà tirare fuori tutta la sua classe e la sua grinta, sta attraversando un momento di forma strepitoso e ha tutte le carte in regola per sbaragliare la nutritissima concorrenza.
Su Federica Brignone aleggia un grosso punto interrogativo: come sta davvero la valdostana dopo la caduta di Garmisch? La 28enne ha vinto il gigante di Killington e ha indossato a lungo il pettorale rosso di leader della classifica di specialità, ma nelle ultime settimane ha subito una leggera flessione prima dello stop in terra tedesca. Naturalmente al top della forma è una delle candidate al podio, nei grandi appuntamenti si è sempre fatta apprezzata (bronzo alle Olimpiadi 2018 e argento ai Mondiali 2011) e dunque ci affideremo a lei per il gigante.
Christof Innerhofer è invece la classica mina vagante, un uomo che ha sempre brillato nelle gare secche (2 medaglie alle Olimpiadi di Sochi 2014 e tre podi con l’oro in superG ai Mondiali di Garmisch 2011) e che in questa stagione ha festeggiato il secondo posto a Bormio. L’altoatesino può sempre piazzare la zampata nel giorno buono, in discesa e superG va sempre tenuto d’occhio perché può sbaragliare tutte le carte in tavola e regalarsi nuove gioie.
Da non dimenticare Marta Bassino che in gigante può essere un fattore importante, in stagione è salita una volta sul podio e chissà che non conceda il bis proprio in occasione dei Mondiali. Fa piacere che siano stati premiati giovani come Maurberger, Vinatzer, Della Mea che hanno ben figurato in stagione e che avranno così la possibilità di mettersi sotto i riflettori in una grande occasione, giovane è anche Nicol Delago che è però già salita sul podio in occasione della discesa della Val Gardena e che magari può tirare fuori il coniglio dal cilindro in velocità. Difficile aspettarsi qualcosa di buono dalle prove tecniche maschili e dallo slalom femminile, veterani come Manfred Moelgg, Stefano Gross e Giuliano Razzoli non hanno grandi chance. Spiccano le assenze di Mattia Casse che sembrava in crescita e di Elena Curtoni. Di seguito i possibili quartetti dell’Italia per le varie prove dei Mondiali 2019 di sci alpino.
Davide Poggi
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