Regia: Alan Parker
RECENSIONE
Siamo all’inizio degli anni ’80, il gruppo musicale Pink Floyd è ormai diventato famoso in tutto il mondo soprattutto grazie all’album The Wall (1979). Per sfruttare il successo della band britannica, decidono di trasporre l’album The Wall in un film.
Ma andiamo con ordine e a sangue freddo
BREVE TRAMA
“Pink è una famosa rockstar che a causa di problemi di droga intraprenderà un viaggio allucinante all’interno della propria mente ”
La trama all’interno di questo film non esiste…nel senso che non si tratta di un film normale come altri, ma un’odissea interiore del protagonista tra passato, presente e anche qualche previsione sul futuro.
Nulla all'interno della pellicola è lasciato al caso, vuole raccontare una storia in un modo originale e particolare per l’epoca in cui uscì al cinema.
Il film è una raccolta di allucinazioni e di pensieri che a volte sono confusi e astratti, ma spesso anche terrorizzanti e onirici.
Vuole riprodurre sullo schermo attraverso immagini piuttosto forti le paure e i traumi dell’esistenza di un uomo solo e disperato, rinchiuso in un muro da lui stesso creato.
Il protagonista è una rockstar molto famosa che si rifugia in se stesso per fuggire dalle proprie paure e dai propri tormenti. Di fronte alle proprie paure sembra debole e fragile, ma soprattutto incapace di reagire e di affrontarle.
Nel corso della pellicola vedremo gli eventi del suo passato che lo tormentano, come un’infanzia senza un padre, una madre iperprotettiva, un'educazione difficile e una moglie infedele.
Oltre alle paure del protagonista ci sono molte altre situazioni che hanno lo scopo invece di fare critiche piuttosto pesanti nei confronti della società. La maggior parte di queste situazioni sono sequenze animate dato che ci sono elementi fantastici ma onirici, come situazioni assurde e creature mostruose.
Sono le scene più d’impatto all’interno della pellicola, grazie ai contenuti che racchiudono critiche sociali piuttosto crude e pesanti. Sono scene interessanti anche dal punto di vista tecnico per via delle fluide animazioni e dei colori mai troppo vivaci e prevalentemente scuri.
Insomma trasmettono perfettamente disagio e angoscia.
Parliamo infine della colonna sonora, un elemento molto importante all’interno del film, dato che ci sono pochissimi dialoghi e per capire il contenuto delle varie scene e sequenze della pellicola dovremmo capire i vari testi delle varie canzoni dell’omonimo album da cui prende il titolo il film.
In conclusione stiamo parlando di un bellissimo film, a tratti un capolavoro a mio parere per il coraggio di mostrare critiche abbastanza forti ed esplicite sullo schermo.
Purtroppo non è perfetto data la sua bizzarra natura e struttura narrativa che potrebbe annoiare un pubblico giovane e moderno.
Ovviamente a causa dei contenuti non è adatto a tutti, comuqnue se volete vederlo dovete sapere a cosa andate incontro.
Io consiglio di recuperarvelo, anche se sono sicuro che molte persone potrebbero trovare questo film piuttosto noioso…se cercate un film d’azione e coinvolgente, andate a cercare da un’altra parte.
Buona visione,
Trailer
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