Regia: Sylvain White
RECENSIONE
Allora la figura dello Slender Man mi ha sempre entusiasmato, fin dai primi creepypasta che si occupavano di lui ed era già da tempo che auspicavo che qualche coraggioso gli desse sul grande schermo lo spazio che si meritava. Cazz lo avrei fatto io se avessi avuto i mezzi ed il talento e invece no, l’onore e l’onere è toccato a Sylvain White (chi???).
Allora la figura dello Slender Man mi ha sempre entusiasmato, fin dai primi creepypasta che si occupavano di lui ed era già da tempo che auspicavo che qualche coraggioso gli desse sul grande schermo lo spazio che si meritava. Cazz lo avrei fatto io se avessi avuto i mezzi ed il talento e invece no, l’onore e l’onere è toccato a Sylvain White (chi???).
E forse non è stata la cosa migliore che ci potesse capitare.
I giudizi che avevo letto in rete mi avevano messo in guardia sulla possibilità di imbattermi nella classica cagata pazzesca, ma tant'è non ho resistito, anche perché pure The Nun era stato bastonato dalla critica populistica maggiormente disattenta e alla fine si è rivelato invece un film più che decente.
Ma non può andare sempre bene ed in questo caso la delusione ci sta tutta.
Ed è curioso come il nome XXX Man nel titolo del film non è che porti tutta sta gran fortuna, basta vedere recentemente l’appena sufficiente (ma proprio perché quel giorno ero in buona) Midnight Man o il deludente Bye Bye Man, per cui registi internazionali che sicuramente state leggendo questa recensione pensateci la prossima volta prima di decidere come intitolare il vostro prossimo film.
Già l’inizio non è che prenda proprio bene, con quelle 4 tipe tendenti all’odioso andante che in un primo momento infastidiscono non poco, facendoti salire quella sana voglia di Slender Man che se le venga a portare via, ma che poi invece si rivelano essere più che dignitose nel prestarsi al gioco non proprio eccezionale costruito dal regista.
Un gioco stupido, sia per il modo in cui viene evocato l’eroe tanto desiderato nelle prime fasi, sia per l’ottusità delle suddette nel prodigarsi così cocciutamente per farsi attrarre nella rete Slenderosa.
La piega che prende il film è poi troppo adolescenziale, con svariati siparietti ridicoli e fuori luogo che di certo non aiutano a tenere vivo l’interesse, che oltretutto viene stoppato più volte da una noia generatasi in particolare dopo la scomparsa della prima ragazza.
La tensione latita, nonostante le ambientazioni siano vantaggiose e si prestino molto bene per creare atmosfere inquietanti e tenebrose ove il nostro eroe potrebbe terrorizzare gli spettatori come se non ci fosse un domani. Eroe che tra le altre cose non viene sfruttato al massimo delle possibilità, sembra quasi una comparsa non voluta ed è un vero peccato perché i momenti in cui si palesa non sono affatto male.
La storia infine, così come la sceneggiatura, non sono esattamente il punto forte; spesso c’è un po’ di confusione e si fa fatica a mantenere credibile la vicenda.
Ma non tutto è da buttare, qualcosina la salviamo.
Detto prima di una prestazione sufficiente delle ragazze, voglio soffermarmi in particolar modo su alcune scene piuttosto pregevoli che, venendo ben distribuite lungo tutta la durata del film, aiutano a mantenere a galla la faccenda. La videochiamata in casa per esempio dà origine ad una bella sequenza ed è stata una buona trovata, gli incubi e le visioni che colpiscono in particolare una delle fanciulle funzionano (in particolare quello dove ad un certo momento sembra essere incinta di un qualcosa di mostruoso e tentacolare) e la parte in ospedale con la sorellina piace parecchio.
Ma basta tutto ciò a garantire la sufficienza?
Come direbbe il buon Piccinini, “Sciabolata disperata…NON VA”.
Giudizio complessivo: 5
Enjoy,
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